Non ce l’ha fatta Vasyl’yeva Olena Georgiyivna, la donna di 60 anni di origini ucraine aggredita lo scorso agosto dal compagno a Somma Vesuviana. Dopo oltre due mesi di ricovero al Camaldoli Hospital di Napoli, la donna è deceduta a causa delle gravi ferite riportate alla testa. L’aggressione risale alla notte tra il 2 e il 3 agosto: secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, tra i due era scoppiato l’ennesimo litigio. L’uomo, un 70enne originario di Somma Vesuviana, in preda alla rabbia avrebbe colpito la compagna con una mazzuola da carpentiere, causandole lesioni gravissime. Subito dopo, avrebbe tentato di inscenare una finta rapina per depistare le indagini.
Pochi giorni dopo l’aggressione, il 70enne è stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Nola su richiesta della Procura della Repubblica. Nella nota firmata dal procuratore Marco Del Gaudio, si legge che “le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura, hanno consentito di raccogliere gravi, precisi e concordanti indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato, il quale, al termine di una lite per futili motivi, avrebbe colpito la consorte alla testa con una mazzuola da carpentiere”.
In un primo momento l’uomo era stato reticente durante l’interrogatorio di garanzia, ma successivamente ha confessato l’aggressione. Con la morte della vittima, l’accusa nei suoi confronti passa ora da tentato omicidio a omicidio volontario.
L’arma del delitto, la mazzuola utilizzata per colpire la donna, era rinvenuta dai carabinieri nascosta in un deposito di attrezzi, accuratamente ripulita nel tentativo di cancellare ogni traccia.