Mangia un dolce dal kebabaro, muore una 14enne
Una catena di mancati controlli, dall’importatore ai distributori fino al locale che ha venduto il prodotto, è al centro dell’inchiesta sulla morte di Skyla Caceres, la 14enne anglo-ceca deceduta a Ro...
Una catena di mancati controlli, dall’importatore ai distributori fino al locale che ha venduto il prodotto, è al centro dell’inchiesta sulla morte di Skyla Caceres, la 14enne anglo-ceca deceduta a Roma nell’ottobre 2023 a causa di uno shock anafilattico provocato da una baklava contenente arachidi, allergene non indicato sull’etichetta.
A quasi un anno dalla tragedia, il sostituto procuratore Mario Dovinola, coordinato dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, ha chiuso le indagini per omicidio colposo.
Nel registro degli indagati figurano cinque persone: il titolare e il gestore (padre e figlio) del ristorante “I Love Pizza Kebab” in zona Gianicolense, l’amministratore della società che importava i dolci – di produzione turca – e i due distributori italiani del prodotto.
L’accusa: dolce importato senza controlli sugli allergeni
Secondo la ricostruzione della Procura, il dolce confezionato – una baklava proveniente dalla Turchia – conteneva tracce di arachidi, come confermato dalle analisi di laboratorio effettuate dopo il decesso.
Tuttavia, l’etichetta riportava solo la presenza di noci, senza alcuna menzione alle arachidi tra gli allergeni.
Gli inquirenti contestano agli indagati di non aver verificato la reale composizione del prodotto, nonostante provenisse da un Paese extra UE, dove non vige l’obbligo di indicare tutti gli allergeni secondo le norme europee.
Per la Procura, gli operatori della filiera – dall’importatore ai rivenditori – avrebbero dovuto accertare la presenza di sostanze potenzialmente pericolose per i consumatori.
La tragedia
Il 24 ottobre 2023, Skyla Caceres era a Roma con i genitori per una breve vacanza. La famiglia, di origine anglo-ceca, alloggiava in una struttura non lontana dal ristorante in zona Gianicolense.
Dopo aver cenato e ordinato anche il dolce incriminato, la 14enne ha iniziato a manifestare i primi sintomi dell’allergia poco dopo averlo consumato.
Rientrata in hotel, le sue condizioni sono peggiorate rapidamente: gravi difficoltà respiratorie, panico dei genitori e richiesta immediata di soccorso.
Il personale dell’albergo ha chiamato il 118, ma all’arrivo dei sanitari la giovane era già in condizioni critiche. Trasportata d’urgenza al San Camillo di Roma, è deceduta poco dopo il ricovero.
Il padre, sotto shock, ha avuto un malore ed è stato a sua volta assistito dai medici.
Le testimonianze e gli esiti delle analisi
Durante le indagini, i genitori hanno riferito agli inquirenti di aver segnalato al personale del locale l’allergia della figlia alle arachidi prima di ordinare il dolce.
Nonostante ciò, il ristorante aveva servito la baklava, apparentemente sicura, con un’etichetta che indicava solo la presenza di noci.
Le confezioni del prodotto sono state sequestrate e sottoposte a esami tecnici, dai quali è emersa la presenza di tracce di arachidi.
Una quantità sufficiente, secondo i consulenti della Procura, a scatenare la reazione fatale nella ragazza.