Attimi di tensione si sono registrati venerdì scorso – ma la notizia è trapelata solo ieri – all’ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli. I familiari di un ragazzo ricoverato, rimasto gravemente ferito in una sparatoria, hanno tentato di aggredire il minorenne accusato di aver premuto il grilletto. Il giovane, detenuto presso l’Istituto penale minorile di Nisida, era stato portato al pronto soccorso del nosocomio partenopeo in seguito a un malore.
L’allarme del Sappe: “Solo due agenti di scorta”
A rendere nota la vicenda è stato il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe) con una nota firmata da Federico Costigliola, coordinatore regionale per il settore minorile in Campania.
Secondo il sindacato, la scorta al detenuto era composta da appena due agenti. Una situazione che, di fronte al rischio di aggressione da parte dei familiari della vittima, ha messo a repentaglio l’incolumità sia del minore che degli stessi agenti.
I poliziotti hanno immediatamente chiesto rinforzi e sul posto sono intervenuti la Polizia di Stato, la Polizia Penitenziaria del nucleo di Secondigliano e la Squadra Mobile – sezione Falchi di Napoli. Grazie al coordinamento delle forze dell’ordine, la situazione è riportata alla calma senza conseguenze.
Le condizioni del minore detenuto
Il sindacato ha inoltre ricordato che il giovane si trova a Nisida da circa un mese e porta con sé gravi ferite da arma da fuoco, che lo costringono a restare allettato in cella e a ricevere cure mediche costanti.
Nel corso dell’ultimo mese, il minorenne è accompagnato più volte in ospedale per controlli e complicazioni fisiche, con un notevole aggravio di lavoro per la Polizia Penitenziaria.