Stellantis Pomigliano, i lavoratori vanno in trasferta in Serbia
Un centinaio di lavoratori dello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco sarà inviato a Kragujevac, in Serbia, per affiancare i colleghi nella produzione della nuova Fiat Grande Panda. La decisio...
Un centinaio di lavoratori dello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco sarà inviato a Kragujevac, in Serbia, per affiancare i colleghi nella produzione della nuova Fiat Grande Panda. La decisione dell’azienda ha acceso lo scontro con i sindacati, che parlano di scelta “miope” e di “errore strategico”.
La posizione della Fim CislBiagio Trapani e Aniello Guarino, rispettivamente segretario generale e provinciale della Fim Cisl Napoli, esprimono un giudizio negativo sulla comunicazione aziendale, arrivata a pochi giorni dal preaccordo per la proroga dei contratti di solidarietà che coinvolgono 3.750 dipendenti del sito campano.
Secondo i sindacalisti, l’azienda punta a colmare il divario di competenze in Serbia con trasferte degli operai italiani, mortificando così la professionalità dei lavoratori di Pomigliano. «Si tratta di una decisione che tradisce la storia industriale del sito e nega il giusto riconoscimento a chi ha contribuito al successo della Panda», denunciano.
L’allarme della Uilm
Critiche anche dalla Uilm Napoli e Campania. Il segretario generale Crescenzo Auriemma avverte che, già da settembre, lo stabilimento Giambattista Vico rischia nuove chiusure il venerdì e il lunedì, a causa del calo delle richieste della Panda e dei problemi di fornitura.
«Diamo lavoro alle fabbriche ferme in Italia – afferma Auriemma – non ha senso chiedere trasferte all’estero quando i nostri impianti restano inattivi. Non a caso, nessun operaio di Pomigliano si è offerto volontariamente di partire per la Serbia».
Secondo la Uilm, il ricorso alla cassa integrazione è ormai strutturale, con gravi ripercussioni anche sull’indotto, composto da centinaia di aziende fornitrici che faticano a reggere la politica di tagli di Stellantis.
L’appello alle istituzioni
Fim e Uilm chiedono al Governo, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy e alla Regione Campania di intervenire con urgenza contro la delocalizzazione, sollecitando Stellantis ad anticipare la produzione dei nuovi modelli previsti per il 2028.
«Serve una vera politica industriale – concludono i sindacati – non solo misure di contenimento dei costi».