Phica.eu, pool di 12 avvocati per stanare tutti gli uomini
L’inchiesta sui siti sessisti si arricchisce di un nuovo capitolo. Roberto Maggio, imprenditore di origini romane che vive tra Dubai e Sofia, ha dichiarato al Tg5 di non essere il gestore del sito Phi...
L’inchiesta sui siti sessisti si arricchisce di un nuovo capitolo. Roberto Maggio, imprenditore di origini romane che vive tra Dubai e Sofia, ha dichiarato al Tg5 di non essere il gestore del sito Phica.eu, al centro del caso delle foto intime rubate e pubblicate senza consenso. Secondo Maggio, il suo nome sarebbe stato collegato alla vicenda solo perché la sua società, Hydra, insieme ad Atelier, gestisce i sistemi di pagamento internazionali: «La nostra attività si concentra sulle transazioni, non sui contenuti».
L’intervento degli avvocati: centinaia di segnalazioniSul fronte legale si è già mosso il pool coordinato dall’avvocata Annamaria Bernardini de Pace, che ha raccolto «qualche centinaio di segnalazioni» da parte di donne, soprattutto tramite associazioni.
L’obiettivo è avviare azioni penali con denunce e cause civili per richieste di risarcimento nei confronti delle piattaforme coinvolte. «Vogliamo scuotere la giurisprudenza, così come sono scosse queste donne che hanno subito una violenza», ha dichiarato Bernardini de Pace, aggiungendo che il pool punta a raccogliere fino a mille denunce per sensibilizzare i giudici.
La strategia legale
Oggi è prevista una prima riunione tra i 12 legali che fanno parte del team. In seguito saranno verificate le segnalazioni e raccolte le procure legali delle vittime.
Al momento non risultano denunce relative al gruppo Facebook “Mia moglie”, ma l’avvocata ha già messo a disposizione un contatto diretto ([email protected]
) e ha chiarito che i costi legali saranno ridotti: «Più saremo, meno costerà».
Nonostante la chiusura di Phica.eu, l’attività investigativa prosegue. La Polizia Postale ha già inviato una prima informativa alla Procura di Roma e ne seguiranno altre in diverse sedi giudiziarie.
Intanto continuano ad arrivare denunce di donne che hanno trovato foto intime diffuse online senza autorizzazione su forum e portali paralleli. Gli investigatori sono ora al lavoro per identificare chi ha caricato e diffuso il materiale.