Il Trentino-Alto Adige si prepara a lanciare un’iniziativa senza precedenti in Italia: un sostegno economico universale destinato ad avviare fin dalla nascita un percorso di risparmio previdenziale. La proposta, che sarà discussa in Consiglio regionale il 17 settembre, mira a rafforzare le pensioni future delle nuove generazioni, offrendo alle famiglie un aiuto concreto e incentivando l’adesione ai fondi di previdenza complementare.
La previdenza complementare consente di accumulare un capitale privato per integrare la pensione pubblica erogata dall’INPS, sempre più insufficiente a coprire il costo della vita. L’obiettivo è quello di cominciare a costruire questo “tesoretto” fin dall’infanzia, invece di attendere l’età adulta.
Come funziona il bonus
Alla nascita o all’adozione, la Regione verserebbe 300 euro in un fondo pensione intestato al bambino. Nei quattro anni successivi, il sostegno proseguirebbe con ulteriori 200 euro annui, a condizione che la famiglia contribuisca con almeno 100 euro all’anno. Si tratta quindi di un sistema di cofinanziamento che stimola non solo l’adesione ai fondi, ma anche la partecipazione attiva dei genitori.
Requisiti e condizioni
Per accedere al bonus, le famiglie dovranno risiedere in Trentino-Alto Adige da almeno tre anni e mantenere la residenza durante l’intero periodo dei versamenti. Un criterio che sottolinea la volontà di legare l’iniziativa al radicamento territoriale, assicurando benefici diretti alle comunità locali.
Chi potrà beneficiarne
Il contributo spetterebbe a tutti i bambini nati o adottati dal 1° gennaio 2025. È inoltre prevista una fase transitoria che include i bambini nati dal 2020 e con meno di cinque anni alla data di entrata in vigore della misura. Non è ancora chiaro se per questi ultimi saranno riconosciuti eventuali arretrati, questione che sarà discussa in sede di approvazione definitiva.
Un modello europeo applicato all’Italia
Se approvata, l’iniziativa farebbe del Trentino-Alto Adige la prima regione italiana ad adottare uno strumento universale di previdenza complementare per i più piccoli. L’idea si ispira a esperienze già sperimentate in altri Paesi europei, come la Germania, dove misure simili hanno portato a un incremento significativo dell’adesione ai fondi pensione.
L’approccio è chiaro: iniziare con piccoli contributi fin dall’infanzia significa dare al capitale accumulato più tempo per crescere grazie agli interessi composti, offrendo in prospettiva pensioni più sicure e sostenibili.
Un passo verso la sicurezza finanziaria
La proposta intende rispondere a una delle preoccupazioni più diffuse: l’incertezza del sistema pensionistico pubblico. Partire presto con il risparmio previdenziale significa non solo garantire una maggiore stabilità economica per le generazioni future, ma anche promuovere una nuova cultura della previdenza tra le famiglie.





