Negli ultimi mesi si è molto discusso di una misura economica destinata agli anziani non autosufficienti, pensata per alleggerire il peso delle spese di assistenza domiciliare. Si tratta della cosiddetta “prestazione universale per la non autosufficienza”, un contributo mensile da 850 euro, avviato in via sperimentale nel 2025.

Questa nuova forma di sostegno rappresenta un’integrazione all’indennità di accompagnamento, con l’obiettivo di supportare le famiglie che devono affrontare costi elevati per badanti, cure domiciliari e servizi socio-sanitari.

Come funziona il bonus da 850 euro per gli anziani

Il contributo economico può essere utilizzato per:

coprire le spese di assistenza domiciliare;

sostenere i costi di una badante;

pagare servizi socio-sanitari continuativi.

L’idea alla base della misura è quella di fornire un aiuto concreto alle famiglie, garantendo maggiore dignità e sicurezza agli over 80 in condizioni di grave fragilità.

Requisiti per ottenere il bonus anziani

Ad oggi, i criteri per accedere al beneficio sono molto stringenti:

età minima di 80 anni;

certificazione di grave non autosufficienza secondo parametri nazionali (demenza avanzata, disabilità motoria totale, ecc.);

ISEE non superiore a 6.000 euro annui.

Queste condizioni hanno ristretto notevolmente la platea dei beneficiari: soltanto circa 25.000 persone hanno ottenuto il bonus, lasciando inutilizzati oltre 250 milioni di euro stanziati.

Perché così pochi beneficiari?

Secondo diversi osservatori, i requisiti fissati dal Governo risultano troppo rigidi. In particolare, la definizione di non autosufficienza esclude situazioni di parziale compromissione, mentre il limite ISEE rischia di penalizzare chi ha piccoli risparmi o possiede la prima casa.

Le possibili modifiche in arrivo

L’Esecutivo sta valutando alcuni correttivi per rendere la misura più accessibile:

revisione della definizione di non autosufficienza, includendo anche condizioni meno gravi;

nuove regole per l’ISEE, con l’esclusione della prima abitazione e di altre voci che oggi incidono pesantemente sul calcolo;

snellimento delle procedure burocratiche, con documentazione ridotta e tempi più rapidi per la domanda.