Continua a crescere il bilancio delle vittime del virus West Nile in Campania. Nelle ultime ore, si sono registrati altri due decessi nel Casertano, portando a sette il numero complessivo di vittime nella provincia e a tredici in tutta Italia.

I nuovi casi fatali: deceduti due anziani nel Casertano
Le ultime vittime sono un uomo di 79 anni di Teverola, deceduto all’ospedale di Frattamaggiore dopo un precedente ricovero ad Aversa, e un 71enne di Casal di Principe, morto nel reparto di rianimazione dello stesso ospedale. Entrambi, secondo le prime ricostruzioni, avrebbero contratto il virus sul litorale domizio, in particolare nell’area del comune di Mondragone, dove si concentra un numero significativo di casi. L’area coinvolge anche le zone limitrofe di Baia Domizia e Cellole.

Campania: letalità anomala o sottostima dei casi?
I nuovi decessi riaccendono il dibattito sulla reale incidenza del virus in Campania. Gianni Rezza, epidemiologo ed ex direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, oggi professore di Igiene all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ha espresso preoccupazione per l’elevato tasso di letalità registrato nella regione.

Secondo Rezza, lo squilibrio tra il numero di decessi e quello dei casi identificati potrebbe indicare una sottostima delle infezioni neuroinvasive. Pur riconoscendo che queste ultime siano generalmente più gravi e dunque più facilmente rilevabili, resta anomalo il rapporto tra casi confermati e decessi nella regione.

“Il tasso di letalità nei casi campani finora identificati appare elevato”, ha dichiarato Rezza.

Quadro nazionale: Campania e Lazio le aree più colpite
Secondo l’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità, aggiornato a fine luglio 2025, in Italia si contano 89 casi di infezione da West Nile, di cui 40 con forme neuroinvasive e 8 decessi ufficialmente segnalati.

Distribuzione geografica dei casi:
Lazio: 58 casi totali (23 neuroinvasivi, 2 decessi)

Campania: 16 casi totali (10 neuroinvasivi, 5 decessi)

Altri casi distribuiti tra Veneto, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Sardegna

Lazio e Campania da sole rappresentano oltre l’80% dei casi nazionali. La Pianura Padana, tradizionalmente epicentro delle infezioni da West Nile, registra quest’anno numeri contenuti, mentre emerge un nuovo fronte nel basso Lazio. In Campania, già nel 2024 si erano registrati 16 casi neuroinvasivi, ma in province diverse rispetto a quelle attualmente interessate.

L’attività virale in aumento rispetto al 2024
Rezza segnala una maggiore intensità dell’attività virale rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (luglio 2024 contava 36 casi). Tuttavia, sottolinea anche la difficoltà di fare previsioni, poiché le stime dipendono da numerosi fattori, tra cui:

Età media della popolazione colpita

Rapporto tra forme lievi e gravi

Diversità dei contesti geografici ed epidemiologici

Le serie storiche mostrano un aumento dei casi nel mese di agosto, seguito da un calo a settembre. Tuttavia, l’attuale distribuzione territoriale e il numero di decessi in Campania sollevano interrogativi che richiederanno ulteriori indagini.

Prevenzione: disinfestazioni e misure individuali
Nonostante la situazione non sia considerata un allarme generalizzato a livello nazionale, le autorità sanitarie raccomandano massima vigilanza nelle aree colpite, in particolare nel casertano e nel napoletano.

Le principali misure di contenimento includono:
Disinfestazioni mirate per il controllo delle zanzare

Uso di zanzariere e repellenti individuali

Controllo delle donazioni di sangue nelle zone a rischio

Sensibilizzazione della popolazione

Il controllo delle zanzare rimane il cardine delle strategie di prevenzione, in particolare per i virus trasmessi da vettori come il West Nile.