La sentenza C‑268/24 della Corte di Giustizia dell’Unione Europea rappresenta un punto di svolta fondamentale per i diritti dei docenti precari. Secondo la Corte, escludere automaticamente i supplenti con contratti brevi dal beneficio della Carta del Docente costituisce una violazione del diritto dell’Unione Europea.
Discriminazione riconosciuta dalla Corte UE
La normativa italiana che limitava l’accesso al bonus da 500 euro ai soli docenti di ruolo e ai supplenti con incarichi annuali è stata giudicata discriminatoria. La Corte ha stabilito che anche i docenti con contratto a termine breve svolgono le stesse mansioni dei colleghi di ruolo e partecipano pienamente alle attività didattiche e formative.
Pertanto, la durata del contratto non può costituire un criterio valido per negare l’accesso alla Carta del Docente. È stata inoltre esclusa l’applicazione del principio del “pro rata temporis”, rendendo il bonus pienamente spettante anche a chi ha lavorato solo per un periodo limitato.
Contratti al 31 agosto: accesso diretto al bonus
Con la Legge di Bilancio 2025, i supplenti con contratto fino al 31 agosto acquisiscono il diritto automatico alla Carta del Docente senza necessità di ricorrere al giudice. Il bonus potrà essere utilizzato anche nell’anno scolastico successivo, fino al 2026.
Questa novità rappresenta un importante riconoscimento per i precari che fino ad oggi erano stati esclusi nonostante il pieno coinvolgimento nelle attività scolastiche.
Contratti al 30 giugno: riconoscimento solo su ricorso
Diversa è la situazione per i docenti con contratto al 30 giugno. La Cassazione, con la sentenza n. 29.961 del 2023, ha riconosciuto anche a loro il diritto al bonus, ma non ne ha previsto l’attribuzione automatica. Per ottenere la Carta del Docente è quindi necessario avviare un ricorso giudiziario.
Nonostante le pressioni parlamentari, ad oggi non sono state introdotte misure operative per estendere automaticamente il beneficio a questa categoria.
Supplenze brevi: nuovi diritti dopo la sentenza del 3 luglio 2025
La Corte di Giustizia dell’UE, con la sentenza del 3 luglio 2025, ha chiarito che anche i supplenti con contratti brevi e saltuari hanno diritto alla Carta del Docente, indipendentemente dalla durata dell’incarico.
Il caso esaminato riguardava un docente con contratti temporanei in tre scuole diverse durante l’anno scolastico 2021-2022. La Corte ha stabilito che il bonus deve essere riconosciuto per intero, anche in presenza di un solo mese di servizio.
Tuttavia, per i contratti brevi, l’ottenimento del bonus non è ancora automatico. In assenza di una norma nazionale attuativa e di fondi stanziati dal Ministero dell’Istruzione, è necessario agire in giudizio. Chi ha già ottenuto una sentenza favorevole ma non ha ricevuto il pagamento può avviare un giudizio di ottemperanza, che potrebbe sfociare in sanzioni per il Ministero e i funzionari inadempienti.
Anno scolastico 2025-2026: novità introdotte dal Decreto n. 45/2025
Con la conversione in legge del Decreto n. 45/2025, l’articolo 6-bis introduce modifiche strutturali alla Carta del Docente. Il beneficio viene esteso a:
Docenti con contratto fino al 30 giugno
Docenti con contratto fino al 31 agosto
Questo allargamento della platea dei beneficiari segna un significativo cambio di passo rispetto al passato, in cui il bonus era riservato esclusivamente ai docenti di ruolo.
Bonus non più fisso: importo annuale variabile
Dal 2025/2026, l’importo della Carta del Docente non sarà più pari automaticamente a 500 euro annui. La nuova normativa prevede che l’ammontare sia determinato annualmente tramite un decreto del Ministero dell’Istruzione, d’intesa con il MEF.
Il calcolo sarà effettuato in base al numero complessivo di beneficiari. Considerando l’estensione del bonus ai supplenti temporanei, è probabile una riduzione dell’importo disponibile per ciascun docente, poiché le risorse saranno ripartite su una platea più ampia.