Grave episodio di violenza urbana a Soccavo, quartiere occidentale di Napoli, dove una donna è stata colpita alla testa da un proiettile sparato con una pistola ad aria compressa mentre era seduta su una panchina. L’episodio, avvenuto nel pomeriggio di ieri, ha riacceso il dibattito sull’uso irresponsabile di armi giocattolo, sempre più diffuse tra i giovanissimi.

Colpita mentre aspettava il marito
La vittima, una residente della zona, era in attesa del marito quando è raggiunta da un colpo alla testa, precisamente dietro l’orecchio, esploso da un’arma da soft air. Immediato l’intervento dei soccorsi: la donna è trasportata all’ospedale San Paolo, dove le è stato diagnosticato un trauma cranico con contusione alla regione mastoidea sinistra.

Pur essendo fuori pericolo, la donna ha riportato uno stato di forte shock. In un messaggio inviato al deputato Francesco Emilio Borrelli, ha raccontato l’accaduto sottolineando i potenziali rischi:

“Se mi avessero colpita all’occhio o alla tempia sarei potuta morire. E se al mio posto ci fosse stato un bambino?”

L’allarme: armi soft air usate come strumenti di violenza
Il caso è segnalato pubblicamente proprio dal deputato Borrelli, che ha denunciato con forza il crescente fenomeno dell’uso incosciente di pistole e fucili ad aria compressa.

“Siamo di fronte a una deriva preoccupante – ha dichiarato –. Episodi simili si moltiplicano e testimoniano una pericolosa tendenza all’uso di armi giocattolo per mettere in pericolo l’incolumità altrui”.

L’episodio di Soccavo si inserisce in un quadro allarmante: sempre più spesso, le armi soft air, facilmente reperibili online o nei negozi specializzati, sono utilizzate come strumenti di intimidazione o gioco pericoloso, in contesti urbani e densamente abitati.

Inchiesta in corso
Le forze dell’ordine stanno indagando per identificare i responsabili. Non è ancora chiaro se il colpo sia esploso da un veicolo in movimento o da un’abitazione nei pressi del luogo dell’aggressione. Gli investigatori stanno analizzando le riprese delle videocamere di sorveglianza e raccogliendo testimonianze tra i residenti.