Grave episodio di violenza nel carcere di Secondigliano, dove nella giornata di ieri sette agenti della Polizia Penitenziaria sono rimasti feriti a seguito di una violenta aggressione da parte di un detenuto. A rendere nota la notizia è la CON.SI.PE. (Confederazione Sindacale Penitenziaria), che ha diffuso un comunicato di ferma condanna.
Secondo una prima ricostruzione, l’aggressione si è verificata nel Reparto Accettazione, durante le consuete operazioni di apertura della cella per consentire al detenuto l’accesso all’area passeggio. In quel momento, l’uomo avrebbe colpito al volto un agente con un pugno e, successivamente, si sarebbe scagliato contro altri sei agenti accorsi in suo supporto.
Tutti e sette sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale Cardarelli di Napoli per ricevere le cure necessarie. Non si conoscono al momento le prognosi, ma si parla di ferite e traumi non lievi.
L’allarme del sindacato: “Sistema penitenziario al collasso”
La CON.SI.PE. ha espresso la propria solidarietà ai colleghi coinvolti, denunciando una situazione di estrema criticità all’interno del sistema carcerario italiano. “Condanniamo con assoluta fermezza l’ennesimo, inaccettabile episodio di violenza”, dichiarano Luigi Castaldo, vicepresidente nazionale, e Vincenzo Santoriello, dirigente nazionale.
Il sindacato evidenzia come il carcere sia “afflitto da carenze strutturali, insufficienza cronica di personale, inadeguatezza delle dotazioni e gravi criticità nella gestione della sicurezza”.
“La quotidiana esposizione a rischi elevatissimi, in assenza di misure adeguate di prevenzione e tutela, è diventata insostenibile. Non bastano più le parole di circostanza, servono interventi concreti, sistemici e non emergenziali”, aggiungono i rappresentanti del sindacato.
Appello al Ministero della Giustizia
La CON.SI.PE. rivolge un appello urgente al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) e al Ministero della Giustizia, chiedendo l’adozione di misure strutturali e risolutive in grado di garantire sicurezza e dignità operativa al personale in servizio negli istituti penitenziari.