Dal 2025 il percorso per accedere alla facoltà di Medicina cambierà radicalmente. Il tradizionale test d’ingresso sarà sostituito da un nuovo modello basato sul cosiddetto “semestre aperto”, un periodo iniziale durante il quale gli studenti verranno valutati attraverso veri esami universitari.

La riforma, fortemente voluta dal Ministero dell’Università e sostenuta dalla ministra Anna Maria Bernini, mira a valorizzare la preparazione reale degli studenti e a rendere il sistema di selezione più meritocratico e trasparente.

Nuove regole per accedere a Medicina
Gli aspiranti medici potranno iscriversi direttamente al primo semestre del corso di laurea, ma per accedere al secondo semestre dovranno superare tre esami fondamentali:

Chimica e Propedeutica Biochimica

Fisica

Biologia

Ogni esame prevede 31 domande a risposta multipla da svolgere in 45 minuti. Il punteggio sarà espresso in trentesimi, con eventuale lode. Ciascuna materia vale sei crediti formativi universitari (CFU), per un totale di 18. Gli studenti avranno a disposizione al massimo due appelli per esame, con almeno 15 giorni di distanza tra uno e l’altro.

Tentativi e crediti riutilizzabili
Ogni studente potrà iscriversi al semestre aperto per un massimo di tre volte. Chi non riuscirà a passare gli esami potrà comunque utilizzare i crediti maturati per accedere ad altri corsi di laurea nell’area biomedica, sanitaria, farmaceutica o veterinaria. In questo modo, il lavoro svolto non andrà perso.

Didattica e autonomia degli atenei
Le università manterranno autonomia nella gestione della didattica e dei piani di studio. La ministra Bernini ha sottolineato l’importanza delle lezioni in presenza, ma sarà possibile attivare modalità a distanza in casi specifici.

Le prime prove dovrebbero svolgersi tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre 2025. Si prevede la partecipazione di circa 60.000 studenti, per circa 21.000 posti disponibili. Tra gli atenei coinvolti, l’Università Federico II di Napoli avrà un ruolo centrale.

Critiche e perplessità
Non mancano tuttavia le critiche. L’associazione Anaao-Assomed, che rappresenta i dirigenti medici, ha espresso forti perplessità definendo il nuovo sistema macchinoso e potenzialmente fonte di contenziosi. Secondo il segretario Pierino Di Silverio, la riforma rischia di spostare semplicemente più avanti la selezione, generando ulteriori difficoltà organizzative.