Una donna affetta da tubercolosi polmonare attiva e contagiosa è stata trovata mentre lavorava nel proprio negozio di alimentari a Sabaudia, in totale violazione delle indicazioni sanitarie. Nonostante l’obbligo di ricovero, la donna ha continuato la sua attività commerciale esponendo clienti e familiari al rischio di contagio.

Il caso, scoperto lo scorso 22 maggio 2025, ha destato sconcerto e preoccupazione nella cittadina laziale e ha portato alla chiusura immediata dell’esercizio commerciale da parte delle autorità locali.

Tuberculosi attiva: diagnosi ignorata e rischio per la salute pubblica
La donna, residente a Sabaudia, si era sottoposta ad alcuni accertamenti clinici dopo aver accusato sintomi sospetti. Gli esami hanno confermato la diagnosi: tubercolosi attiva e contagiosa, una patologia infettiva causata dal batterio Mycobacterium tuberculosis, con prevalente coinvolgimento polmonare.

Nonostante la prescrizione di ricovero immediato in un reparto di Malattie Infettive – come previsto dai protocolli dell’Istituto Superiore di Sanità – la donna ha ignorato le indicazioni mediche, continuando a frequentare e gestire il proprio negozio di alimentari, senza nemmeno indossare la mascherina.

L’intervento della Polizia Locale e la chiusura del negozio
Il 22 maggio, la Polizia Locale di Sabaudia si è recata presso l’abitazione della donna per notificare l’ordinanza di isolamento sanitario. Non trovandola in casa, gli agenti hanno raggiunto il negozio, dove l’hanno trovata dietro il bancone, intenta a servire i clienti.

Immediato l’intervento delle autorità: il negozio è chiuso in via precauzionale, mentre i familiari della donna, anch’essi coinvolti nella gestione dell’attività, sono posti in isolamento fiduciario fino alla conclusione del periodo di sorveglianza sanitaria.