Napoli si è risvegliata colpita da un nuovo atto vandalico. L’installazione artistica “Oh!” di Jorit, inaugurata il 30 maggio scorso in piazza Mercato, è stata imbrattata durante la notte con uova rotte e albume sparso attorno alla scultura. Il gesto, attribuito a un gruppo di giovani non ancora identificati, riaccende l’allarme sulla tutela del patrimonio culturale cittadino.
Dettagli sull’episodio vandalico
L’esatto momento dell’aggressione non è ancora stato accertato con precisione. Alcune segnalazioni indicano la notte tra il 29 e il 30 maggio, mentre altre fonti parlano della notte tra il 30 e il 31. Tuttavia, ciò che è evidente sono i segni del danno: il tronco del grande Pinocchio è imbrattato, e i gusci d’uovo giacciono intorno all’opera come segno tangibile della violazione.
La scena è stata documentata con fotografie che confermano l’entità dell’atto. L’associazione culturale Nocomment, tramite il presidente Antonio Alfano, ha espresso profonda amarezza per l’accaduto, sottolineando la fragilità dell’arte pubblica in contesti urbani.
Una città ferita da atti ricorrenti
Questo episodio si inserisce in una lunga scia di vandalismi che hanno colpito opere e monumenti a Napoli. Non è la prima volta, infatti, che installazioni artistiche o beni culturali vengono danneggiati poco dopo la loro inaugurazione.
Basti ricordare il monumento a Diaz, restaurato e inaugurato nel 2017, che fu imbrattato con scritte vandaliche nel giro di pochi giorni. Allo stesso modo, le fontane di piazza Mercato e la Colonna Spezzata sono state più volte oggetto di danneggiamenti, nonostante ripetuti interventi di pulizia.
Anche la storica fontana di Monteoliveto ha subito vandalismi, soprattutto durante i fine settimana, complice la presenza notturna di gruppi giovanili nella zona. Questi eventi hanno sollevato frequenti proteste da parte di cittadini, associazioni e comitati per il decoro urbano.
La risposta delle istituzioni
Di fronte a tali episodi, la città ha reagito con una duplice strategia. Da un lato, vi è una crescente indignazione popolare, che si traduce in iniziative civiche per il recupero delle opere danneggiate. Dall’altro, sono state introdotte misure repressive più severe. In particolare, il Prefetto di Napoli ha recentemente previsto multe da 10.000 a 60.000 euro per chi danneggia beni culturali o paesaggistici, in conformità con le nuove normative.
Inoltre, il Comune ha varato progetti di riqualificazione e ha lanciato bandi pubblici per coinvolgere associazioni nella pulizia e nel restauro di spazi e monumenti. Tali iniziative sono però costose e spesso non sufficienti a contenere un fenomeno così diffuso.