Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, interviene con fermezza sul caso dell’omicidio di Martina Carbonaro, la 14enne uccisa a fine maggio ad Afragola. Al centro del dibattito la lettera inviata al Papa da Alessio Tucci, il ragazzo reo confesso del delitto, detenuto in carcere e autore di una missiva consegnata a un parroco volontario. Nella lettera, Tucci chiede perdono per il crimine e prega il Pontefice di ricordare Martina nelle sue preghiere.

“Trovo aberrante che, dopo un atto così crudele, si cerchi frettolosamente e pubblicamente il perdono senza aver prima pagato fino in fondo il debito con la giustizia”, ha dichiarato Borrelli in una nota ufficiale.

Borrelli: “Serve certezza della pena, non comprensione”
Il parlamentare ha espresso piena solidarietà alla madre di Martina, Enza, definendola “una madre coraggio” e sottolineando il bisogno di verità e giustizia:

“Nessuna lettera potrà restituire Martina a sua madre. Comprensione? No. In questi casi serve solo certezza della pena e rispetto per il dolore delle vittime. La società intera deve sostenere chi chiede giustizia”.

Borrelli ha inoltre ricordato come la tragica morte della giovane abbia profondamente scosso l’opinione pubblica. Martina era una ragazza “piena di vita, con sogni e speranze spezzati in un gesto di brutale violenza”.

Le indagini: al via l’analisi forense dei dispositivi
Nel frattempo, proseguono le indagini condotte dalla Procura di Napoli Nord, sotto la direzione del sostituto procuratore Alberto Della Valle. Dopo l’atto irripetibile di verifica dell’integrità dei dispositivi elettronici sequestrati, è iniziato il processo di copia forense.

Gli inquirenti stanno analizzando:

i cellulari di Martina Carbonaro,

quelli dell’ex fidanzato Alessio Tucci,

i dispositivi dei familiari di quest’ultimo,

e il tablet personale della vittima.

Il procedimento dovrebbe richiedere alcune settimane e rappresenta un passaggio chiave nella costruzione del fascicolo probatorio in vista del processo.