La Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due persone e disposto gli arresti domiciliari per un terzo soggetto, tutti gravemente indiziati di far parte di un’associazione a delinquere dedita alle truffe stradali. L’operazione è il frutto di un’articolata indagine condotta dalla Squadra Mobile di Napoli, sotto il coordinamento della locale Procura. Al centro dell’inchiesta vi è una rete criminale specializzata nella cosiddetta “truffa dello specchietto”, una tecnica ben nota alle forze dell’ordine e già utilizzata in passato per colpire automobilisti, spesso scelti tra le persone più vulnerabili.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i tre indagati avrebbero messo a segno almeno 15 truffe tra giugno e ottobre 2023, sempre seguendo uno schema collaudato: simulare un danno tra due veicoli per convincere la vittima a versare una somma in contanti in cambio della mancata denuncia del sinistro. L’argomentazione, presentata con insistenza e in modo convincente, faceva leva sul timore dell’aumento del premio assicurativo causato da un ipotetico declassamento del rischio.

Le truffe, spesso consumate in pochi minuti, avrebbero fruttato alla banda guadagni giornalieri fino a 2.000 euro, per un volume mensile stimato tra i 25.000 e i 35.000 euro. I soggetti coinvolti si muovevano con rapidità e sistematicità, scegliendo con cura le vittime e replicando lo stesso modus operandi in diverse aree della città.

Gli inquirenti parlano di un’organizzazione strutturata, capace di agire con efficienza e con una ripetitività che denota una chiara strategia criminale. Le accuse, ora al vaglio dell’autorità giudiziaria, includono la partecipazione ad associazione per delinquere e la commissione seriale di truffe aggravate.