Con l’arrivo di giugno e la fine delle lezioni, cresce l’attesa per la Maturità 2025, l’esame che segnerà la fine del percorso scolastico per migliaia di studenti italiani, da Milano a Napoli. Il conto alla rovescia è ormai avviato: la prima prova scritta è fissata per mercoledì 18 giugno 2025, quando i candidati si cimenteranno con il tradizionale tema di italiano, identico per tutti gli indirizzi scolastici.
Prima prova: sette tracce e tre tipologie
Come ogni anno, il Ministero dell’Istruzione e del Merito proporrà sette tracce suddivise in tre tipologie:
Analisi del testo;
Testo argomentativo;
Tema di attualità.
La prima prova rappresenta un momento chiave dell’esame, poiché contribuisce in maniera significativa al punteggio finale. Gli studenti avranno a disposizione sei ore per sviluppare la traccia scelta.
Seconda prova il 19 giugno, differenziata per indirizzo
Il giorno successivo, giovedì 19 giugno 2025, si svolgerà la seconda prova scritta, che cambia in base all’indirizzo di studi. Nei licei classici e scientifici verterà rispettivamente su latino e matematica, mentre negli istituti tecnici e professionali potrà riguardare discipline tecnico-pratiche o prove articolate su più giornate, come nel caso dei licei artistici.
I colloqui orali dal 23 giugno: interdisciplinarità al centro
Dopo una breve pausa dagli scritti, gli studenti torneranno sui banchi per affrontare il colloquio orale a partire dal 23 giugno 2025. Questa fase prevede l’analisi di un materiale scelto dalla commissione esaminatrice, che può essere un documento, un testo, un grafico o un’immagine, da cui sviluppare collegamenti interdisciplinari.
Durante l’orale, i candidati dovranno:
Commentare le prove scritte;
Approfondire argomenti di Educazione civica;
Esporre le esperienze nei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto);
Presentare il proprio curriculum dello studente.
Commissioni miste per garantire equilibrio nei giudizi
Ogni commissione d’esame è composta da sei docenti, di cui tre interni e tre esterni, accompagnati da un presidente esterno nominato dal Ministero. Questo assetto misto è pensato per garantire un giudizio equilibrato e trasparente, combinando la conoscenza diretta degli studenti con uno sguardo oggettivo esterno. Ogni commissione può esaminare fino a due classi, ciascuna con un massimo di 35 candidati.
Requisiti per l’ammissione: frequenza, Invalsi e Pcto
Per accedere agli esami, è necessario soddisfare alcuni criteri stabiliti dal Ministero:
Aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale, Aver partecipato alle prove Invalsi, la cui valutazione non incide sul voto finale, ma è obbligatoria, Aver completato i Pcto, ovvero le ex attività di alternanza scuola-lavoro.
I Pcto prevedono:
90 ore per i licei;
150 ore per gli istituti tecnici;
210 ore per i professionali.
Questi percorsi sono fondamentali per fornire agli studenti competenze trasversali e una maggiore consapevolezza del mondo del lavoro.
Verso l’esame: preparazione e consigli
«I consigli, anche quest’anno, restano gli stessi: prepararsi per tempo, evitare lo studio nozionistico e concentrarsi sul ragionamento e sui collegamenti tra le discipline» ha dichiarato Marilena Monstra, docente di Fisica a Napoli. «I professori riconoscono subito chi ha studiato con metodo e chi no. Per questo invitiamo gli studenti a vivere l’esame con consapevolezza, ma senza farsi prendere dal panico».