Durante l’udienza di convalida, Alessio Tucci ha reso una confessione dettagliata riguardo all’omicidio di Martina Scialdone, avvenuto in una casa abbandonata. A riferirlo ai giornalisti è stato l’avvocato difensore Mario Mangazzo, all’esterno del carcere di Poggioreale, dove Tucci è detenuto.

Secondo quanto dichiarato dal legale, l’omicidio sarebbe avvenuto in seguito a un rifiuto. Tucci avrebbe tentato di abbracciare la ragazza, ma di fronte al suo diniego, avrebbe reagito con violenza improvvisa, aggredendola alle spalle.

La dinamica dell’aggressione
“Lui ha cercato di abbracciarla. Lei ha rifiutato quell’abbraccio e, in seguito a questo comportamento, purtroppo, quando lei era di spalle, l’ha colpita. Una volta, e poi successivamente ha sferrato un altro paio di colpi con una pietra”, ha dichiarato l’avvocato Mangazzo. Secondo la ricostruzione, Martina sarebbe deceduta poco dopo a causa delle ferite riportate.

Successivamente, Tucci avrebbe girato il corpo della vittima e lo avrebbe coperto con alcuni arredi trovati all’interno dell’edificio abbandonato. La dinamica, come riportato dal difensore, è stata ricostruita nel corso dell’interrogatorio, durante il quale l’indagato ha rilasciato dichiarazioni “ampiamente confessorie”.

Le motivazioni: un gesto “in preda a un raptus”
L’aggressione sarebbe maturata, secondo quanto riferito da Tucci stesso, in un contesto di forte instabilità emotiva. “Era in preda a un raptus”, ha spiegato Mangazzo, “e non accettava la fine del rapporto”.

Questa motivazione, tuttavia, non cambia la gravità dei fatti. Il legale ha sottolineato che il suo assistito ha mostrato collaborazione con gli inquirenti, fornendo dettagli precisi sulle modalità dell’aggressione e sul luogo in cui si trovava il corpo.

L’interrogatorio e i prossimi passi
L’udienza di convalida ha confermato lo stato di fermo di Alessio Tucci, che resta in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le indagini proseguono, coordinate dalla Procura, con l’obiettivo di accertare con precisione tutte le circostanze del femminicidio e raccogliere ulteriori elementi a sostegno dell’accusa.

Al momento, l’ipotesi di reato resta quella di omicidio volontario aggravato, commesso per motivi passionali. Non si escludono ulteriori sviluppi nei prossimi giorni, man mano che emergono nuovi dettagli dalla testimonianza dell’imputato e dagli accertamenti tecnici in corso.