L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Napoli e provincia ha espresso piena solidarietà al giovane medico specializzando vittima della brutale aggressione avvenuta nei giorni scorsi nel reparto di Chirurgia Orale del Policlinico Universitario Federico II. Si tratta di un episodio che ha scosso profondamente il mondo sanitario e che riaccende i riflettori sul problema sempre più grave delle violenze contro il personale medico.
Un’aggressione inaccettabile
Il medico, al terzo anno di specializzazione, è stato aggredito mentre era seduto, intento a scrivere una prescrizione. Secondo quanto ricostruito, ad agire sarebbe stato il marito di una paziente, che lo ha colpito alle spalle con estrema violenza. L’aggressione ha causato gravi traumi facciali, tra cui una frattura orbitale e un ematoma cerebrale.
Bruno Zuccarelli, presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, ha definito l’episodio “intollerabile e vile”, sottolineando come si tratti dell’ennesima dimostrazione della crescente esposizione dei medici a rischi inaccettabili nei luoghi di cura. “Chi opera in prima linea per la salute pubblica – ha aggiunto – deve essere tutelato con misure concrete. Non si può più attendere”.
La denuncia dell’Anaao Assomed Campania
A denunciare con forza l’accaduto è anche Anaao Assomed Campania, il principale sindacato dei medici ospedalieri. «Non possiamo più limitarci all’indignazione», ha dichiarato ancora Bruno Zuccarelli, anche in qualità di segretario regionale dell’associazione. «I nostri colleghi, soprattutto i più giovani, sono diventati bersagli indifesi all’interno di un sistema che non garantisce più la sicurezza nei luoghi di cura».
Sulla stessa linea si è espresso Maurizio Cappiello, vicesegretario regionale: «La sanità campana non può continuare a reggersi unicamente sulla dedizione dei professionisti, lasciati soli a fronteggiare rabbia sociale e violenza».
Un attacco al sistema sanitario
L’aggressione è avvenuta in una struttura universitaria d’eccellenza, simbolo della sanità pubblica e della formazione dei futuri professionisti. Proprio per questo motivo, l’episodio è ancora più allarmante. Colpire un medico mentre svolge il proprio lavoro non rappresenta solo un reato: è un vero e proprio attacco all’intero sistema sanitario.
Secondo quanto riportato da un recente report di Anaao Assomed Campania, solo quattro Direzioni Generali (tra cui Asl Salerno e Santobono) si sono costituite parte civile nei casi di aggressione al personale sanitario. Una situazione che, secondo l’associazione, rivela una grave carenza di responsabilità istituzionale.
Le richieste dell’Ordine e degli Odontoiatri
Anche Pietro Rutigliani, presidente dell’Albo degli Odontoiatri di Napoli, ha espresso profondo sconcerto per quanto accaduto. «Un giovane odontoiatra impegnato nel suo percorso formativo è stato colpito nel cuore del suo lavoro. La cura dei pazienti non può essere minacciata da episodi di violenza gratuita».
Alla luce dei fatti, l’Ordine dei Medici di Napoli e l’Albo degli Odontoiatri chiedono con urgenza:
Il rafforzamento dei sistemi di sicurezza in tutti i presidi ospedalieri;
L’applicazione rigorosa delle leggi a tutela del personale sanitario;
L’avvio di una campagna nazionale di sensibilizzazione contro ogni forma di violenza nei luoghi di cura.





