Una città in festa, un popolo in estasi, un trionfo sportivo che ha saputo unire centro e periferia, giovani e anziani, sogno e realtà. Ma mentre Napoli celebra il quarto Scudetto della sua storia, l’arcivescovo don Mimmo Battaglia invita tutti a non dimenticare chi oggi non può festeggiare. In un toccante messaggio indirizzato alla SSC Napoli e ai tifosi azzurri, il cardinale ha voluto affiancare alla gioia collettiva un richiamo alla solidarietà, alla pace e alla coscienza globale.

«Oggi che il mare del Golfo si tingerà ancora d’azzurro, vorrei solo chiedervi una cosa: non dimenticate», scrive don Mimmo. «Non dimenticate che il Mediterraneo non è solo la nostra cornice di bellezza, perché per molti il suo azzurro è sbiadito, svanito, sporcato dalle bombe e dal sangue».

Scudetto e solidarietà: le bandiere della pace insieme a quelle del Napoli
Nel giorno della festa, il suo appello è stato raccolto. Bandiere della pace e della Palestina sono apparse tra la folla in festa e persino sul bus scoperto che ha attraversato il lungomare Caracciolo con a bordo la squadra campione d’Italia. Accanto alle bandiere “Ag4in” – simbolo del quarto Scudetto – si è vista anche quella arcobaleno della pace, segno tangibile che il calcio può diventare veicolo di valori universali.

«Vi invito a portare una bandiera del Napoli e, magari, anche una bandiera della pace – continua il messaggio del cardinale –. Accanto al grido ‘Forza Napoli!’, facciamo sentire anche il grido del cuore: ‘Pace per Gaza. Giustizia per i popoli. Dignità per ogni vita umana’.»

Un campionato per la pace
Secondo l’arcivescovo, c’è un altro campionato ancora da giocare: quello della pace, della giustizia, della solidarietà. Non per atleti professionisti, ma per uomini e donne di cuore, capaci di combattere con la forza della fraternità e della memoria, in un mondo segnato dal dolore di chi soffre.

«Domandiamo pace per Gaza, domandiamo pace per Gerusalemme. Che Napoli sia campione anche in questa richiesta collettiva, di popolo.»

Lo Scudetto come simbolo di unità
Ma il messaggio non è solo un richiamo alla responsabilità sociale. Don Mimmo celebra anche la squadra e la città:

«Questo Scudetto non è solo un trofeo, è un canto collettivo, una danza popolare. È la dimostrazione di cosa può nascere quando si gioca insieme, quando ognuno dà il meglio di sé per qualcosa di più grande del singolo: la squadra, il sogno, la città.»