Un’operazione senza precedenti in Italia ha restituito speranza e qualità della vita a Nona, una paziente georgiana di 48 anni, affetta da un tumore aggressivo alla mandibola. L’équipe chirurgica dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’AOU Luigi Vanvitelli di Napoli, diretta dal professor Gianpaolo Tartaro, ha eseguito un intervento innovativo che, per la seconda volta in Europa, ha permesso di ripristinare la piena funzionalità dell’articolazione temporo-mandibolare grazie a un dispositivo di ultima generazione e all’uso dell’intelligenza artificiale.
Un intervento rivoluzionario: tecnologia e innovazione al servizio della medicina
Senza questa operazione, la paziente avrebbe dovuto convivere con gravi limitazioni funzionali, rendendo impossibili gesti quotidiani come parlare, masticare o persino baciare la figlia. Il tumore, infatti, stava distruggendo progressivamente la sua mandibola, compromettendo non solo l’aspetto estetico, ma anche la funzionalità del viso.
Grazie a un’avanzata pianificazione digitale e all’impiego di dime chirurgiche di precisione, i chirurghi hanno potuto eseguire l’intervento con un approccio mininvasivo, paragonabile a un lifting, evitando cicatrici visibili e garantendo un recupero rapido. L’uso dell’intelligenza artificiale ha permesso di progettare una protesi personalizzata, creata su misura a partire dalle scansioni TAC del volto della paziente, così da riprodurre in modo fedele il movimento naturale della mandibola.
L’equipe medica e il successo dell’intervento
L’operazione è stata condotta dal professor Gianpaolo Tartaro, con la collaborazione del professor Mario Santagada, dell’anestesista Serena Merolillo e degli specializzandi Roberta Maiulo, Domato Setola e Martina Amodio. La chirurgia ha interessato non solo la porzione sinistra della mandibola, che è stata asportata a causa del tumore, ma anche la ricostruzione dell’articolazione temporo-mandibolare, fondamentale per garantire alla paziente la possibilità di masticare, parlare e sorridere normalmente.
Grazie alla sinergia tra chirurghi e ingegneri biomedici, il risultato ha superato ogni aspettativa: la mandibola di Nona è tornata a funzionare perfettamente, evitando le limitazioni imposte dalle tecniche tradizionali, che spesso non riescono a garantire il pieno recupero della funzionalità articolare.
Un modello di eccellenza per la sanità italiana
Il direttore generale dell’AOU Vanvitelli, Ferdinando Russo, ha commentato con entusiasmo l’importanza di questo traguardo:
“Questo intervento rappresenta un esempio concreto di come la ricerca e le nuove tecnologie possano migliorare la qualità della vita dei pazienti. Offrire cure all’avanguardia significa ridurre i tempi di recupero e garantire trattamenti sempre più efficaci e sicuri.”
Dopo l’intervento, Nona è dimessa e ha potuto riprendere la sua quotidianità. Il suo più grande desiderio ora è riabbracciare la figlia in Italia, per poter finalmente tornare a vivere senza le limitazioni imposte dalla malattia.
Un passo avanti nella chirurgia maxillo-facciale
Questa operazione dimostra come l’innovazione tecnologica, l’intelligenza artificiale e la chirurgia mininvasiva possano rivoluzionare il settore sanitario, offrendo ai pazienti possibilità di recupero impensabili fino a pochi anni fa. L’intervento eseguito a Napoli si configura come un modello di eccellenza, destinato a cambiare il trattamento di patologie complesse della mandibola e dell’articolazione temporo-mandibolare, migliorando in modo significativo la qualità della vita dei pazienti.