La tensione resta alta a Pomigliano d’Arco, dove lo stabilimento Stellantis è chiuso da giorni a causa della protesta dei lavoratori Trasnova, che hanno bloccato gli ingressi. La mobilitazione, iniziata lunedì scorso, ha paralizzato la produzione già dal secondo turno di martedì 3 dicembre, con gravi ripercussioni per l’intera filiera.
L’attesa per l’incontro al MIMIT
Il futuro della protesta è legato all’incontro previsto per domani presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT). I lavoratori, che si preparano a un presidio davanti alla sede del ministero, esprimono sentimenti contrastanti: speranza e preoccupazione per un possibile accordo che possa sbloccare la situazione.
Uno dei manifestanti ha sintetizzato lo stato d’animo generale:
“Speriamo nel miracolo di Natale, ma adesso ci sentiamo come la notte prima degli esami: tesi, frastornati, ma non ci arrendiamo.”
Solidarietà e Resistenza
La protesta ai cancelli dello stabilimento vuoto prosegue nonostante le difficoltà. I lavoratori, accampati al freddo, ricevono il sostegno della comunità: cibo, caffè e legna per alimentare i falò sono stati portati loro da amici e conoscenti.
Questo spirito di solidarietà testimonia quanto la vicenda coinvolga non solo i dipendenti diretti e dell’indotto, ma anche il tessuto sociale locale.
Le Cause del Blocco
La protesta nasce dalla mancanza di materiali che impedisce il regolare proseguimento della produzione. Trasnova, un’azienda dell’indotto di Stellantis, è al centro della vicenda, ma i dettagli specifici delle richieste e delle trattative non sono stati ancora resi noti.
Una Situazione Critica per l’Economia Locale
Il blocco dello stabilimento Stellantis ha ripercussioni non solo per i lavoratori coinvolti, ma per l’intero sistema produttivo legato all’automotive nella regione. La chiusura prolungata mette a rischio posti di lavoro e aumenta la pressione su tutte le parti coinvolte affinché si trovi una soluzione.
L’incontro di domani al MIMIT rappresenta un punto cruciale per il futuro della protesta e per la ripresa delle attività produttive. Intanto, la determinazione dei lavoratori ai cancelli dimostra che, nonostante le difficoltà, la battaglia per il lavoro continua senza sosta.