In provincia di Enna, la tragica morte di una quindicenne di origine araba, trasferitasi da pochi mesi a Piazza Armerina, ha sollevato l’ipotesi del revenge porn come possibile causa alla base del suo gesto. La ragazza, ritrovata impiccata nella sua casa di campagna, potrebbe essere vittima della diffusione non consensuale di immagini o video privati, una circostanza che spesso innesca situazioni di isolamento e sofferenza psicologica. La giovane sarebbe uscita prima da scuola, e una volta a casa da solo si è tolta la vita.
Secondo le prime indagini, circolerebbero voci tra i compagni di scuola della ragazza riguardo alla presenza di foto o video della giovane in alcune chat, informazioni ora al vaglio degli inquirenti. La procura ha infatti aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, indagando su eventuali responsabilità legate alla condivisione di tali contenuti e all’impatto che questi possono aver avuto sulla sua vita e stabilità emotiva.
Il revenge porn, che prevede la diffusione di materiale intimo senza il consenso della persona coinvolta, è una forma di violenza digitale che può risultare devastante, in particolare per adolescenti che si trovano a fronteggiare vergogna e senso di umiliazione.