In Italia, il sistema scolastico continua a essere caratterizzato da profonde disuguaglianze nell’offerta dei servizi educativi, specialmente nelle regioni del Sud e delle Isole. Nonostante alcuni miglioramenti, la dispersione scolastica in queste aree resta tra le più alte d’Europa, un problema che compromette il futuro di bambini e adolescenti. Questo è l’allarme lanciato da Save the Children, che ha diffuso il rapporto “Scuole disuguali. Gli interventi del PNRR su mense, tempo pieno e palestre” in occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico.

Mensa scolastica: un’opportunità negata a molti
La mensa scolastica è considerata non solo un servizio di supporto per le famiglie, ma anche uno strumento per migliorare l’apprendimento e contrastare la povertà educativa. Tuttavia, l’accesso a questo servizio è fortemente disomogeneo in Italia, con un divario netto tra le regioni del Nord e quelle del Sud. Nel biennio 2021-22, solo il 36,9% degli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado usufruiva del servizio mensa.

Le disparità regionali sono evidenti: mentre in province come Trento e Monza e Brianza oltre il 65% degli alunni ha accesso alla mensa, in province del Sud come Agrigento e Palermo meno del 10% degli studenti ne può usufruire. In Trentino-Alto Adige, la percentuale di alunni che usufruiscono del servizio mensa sale addirittura al 91,3%, mentre al Sud province come Siracusa, Ragusa e Catania vedono numeri drasticamente inferiori.

Tempo pieno: un privilegio per pochi al Sud
Anche l’accesso al tempo pieno risulta fortemente disomogeneo. Mentre nel Lazio e in Lombardia oltre il 50% delle scuole primarie offre il tempo pieno, le regioni del Sud registrano percentuali molto più basse. In Molise, solo il 9,4% degli alunni può usufruire di questo servizio, con numeri altrettanto preoccupanti in Sicilia (11,1%) e Puglia (18,4%).

Le province più penalizzate sono ancora una volta quelle meridionali, come Ragusa, Catania, Palermo, e Siracusa, dove meno del 10% delle scuole offre il tempo pieno. Queste province coincidono anche con quelle dove la disponibilità del servizio mensa è molto limitata, aggravando ulteriormente il divario educativo.

Palestre scolastiche: un lusso per poche scuole
Anche le palestre scolastiche rappresentano un servizio poco diffuso, con meno della metà delle scuole italiane (46,4%) dotate di una palestra. La situazione è leggermente migliore nelle scuole secondarie di primo grado (53,2%), mentre nelle scuole primarie solo il 41,5% dispone di strutture adeguate per l’educazione fisica.

Un dato positivo emerge dal fatto che il 62,8% degli interventi del Pnrr per la costruzione e ristrutturazione di palestre è stato avviato nelle regioni del Sud e delle Isole, che hanno ricevuto circa il 52,7% dei fondi complessivi. Tuttavia, nonostante questo sforzo, la distribuzione delle risorse rimane disomogenea anche all’interno delle stesse regioni meridionali. Per esempio, Crotone ha ricevuto 14 interventi, mentre Palermo, con una popolazione scolastica più numerosa, ne ha ottenuti solo 6.