Tiziana Morandi, conosciuta come la “Mantide della Brianza”, ha espresso l’intenzione di risarcire una delle sue vittime, l’unico uomo che si è costituito parte civile nel processo. La Morandi, 49 anni, condannata nel dicembre 2023 a 16 anni e 5 mesi di reclusione dal Tribunale di Monza per aver truffato, drogato e rapinato nove uomini di età compresa tra i 27 e gli 83 anni, dopo averli contattati tramite i social. La vicenda è discussa durante la prima udienza del processo di appello a Milano, davanti ai giudici della terza sezione penale.
Il legale dell’imputata, l’avvocato Angelo Leone, ha chiesto un rinvio del processo per negoziare con l’avvocata Barbara Giulivi, che rappresenta la più giovane delle vittime. In primo grado, il Tribunale aveva disposto un risarcimento per quest’ultima, da determinarsi in sede civile, senza l’assegnazione immediata di provvisionali.
L’offerta di risarcimento potrebbe spingere la difesa a richiedere uno sconto di pena attraverso un accordo di patteggiamento, noto come concordato in appello, o a reiterare la richiesta di una perizia psichiatrica per la Morandi, che non era concessa in primo grado. L’udienza è rinviata al 10 dicembre, senza opposizione da parte della sostituta procuratrice generale, Maria Pia Gualtieri.
La Morandi, attualmente detenuta dal luglio 2022, è accusata di una serie di rapine ai danni di uomini, prevalentemente anziani. Le indagini, condotte dai pm di Monza Carlo Cinque e Marco Santini, hanno rivelato che la donna utilizzava Facebook per contattare le vittime, proponendo incontri per massaggi. Durante questi incontri, la Morandi somministrava loro benzodiazepine mescolate ai drink, riducendoli in stato di incoscienza e derubandoli di contanti, carte di credito e orologi. Le vittime, secondo la Procura, rischiavano anche la vita: uno di loro, stordito, ebbe un incidente d’auto dopo essere stato rapinato.
Nella sentenza di primo grado, i giudici hanno respinto l’ipotesi di disturbi psichiatrici per la Morandi, descrivendola invece come una persona dotata di una “spregiudicata lucidità” e una “pervasiva capacità criminale”, caratterizzata da tendenze manipolative e menzognere.





