Il malessere nel settore del trasporto pubblico locale continua a crescere e si prepara a esplodere con una mobilitazione nazionale prevista per l’intera giornata del 20 settembre 2024. Le principali aziende dei trasporti, come ANM a Napoli, ATM a Milano e ATAC a Roma, insieme a EAV in Campania, si uniranno in uno sciopero che coinvolgerà tutto il comparto, complicando notevolmente gli spostamenti quotidiani degli utenti.

Le Motivazioni dello Sciopero
Lo sciopero si concentra su questioni che affliggono da tempo il settore. Marco Sansone, esecutivo confederale dell’USB (Unione Sindacale di Base), ha dichiarato che gli operatori dei trasporti sono tra i lavoratori meno pagati in Europa e che il lavoro, già molto rischioso, è diventato ancora più pericoloso a causa dei tagli economici e della riduzione dei servizi. Questa combinazione ha portato a un aumento di atti vandalici e aggressioni, rendendo ancora più critico il contesto lavorativo.

Recenti episodi, come le aggressioni subite l’11 settembre da autisti di EAV e Air Campania, evidenziano i pericoli a cui il personale è esposto. Uno di loro è stato aggredito per aver difeso due ragazze, mentre l’altro è stato attaccato per aver chiesto a un passeggero di non fumare a bordo.

Il Diritto allo Sciopero: Una Contestazione Centrale
Oltre alle richieste di aumento salariale e maggiore sicurezza, una delle questioni più pressanti è la riduzione del diritto di sciopero. I sindacati lamentano che la normativa attuale, regolata dalla legge 146/90, limita fortemente la possibilità di protestare. Sansone ha spiegato che la legge impone restrizioni come l’obbligo di rispettare franchigie e ottenere permessi prima di poter scioperare. Questo rende la manifestazione uno strumento debole per rivendicare i diritti dei lavoratori.

Un esempio emblematico è stato lo sciopero del 15 dicembre 2023, precettato dal ministro Matteo Salvini, contro il quale il sindacato USB ha fatto ricorso e ottenuto ragione dal Tar. Questo dimostra come la regolamentazione attuale, anziché tutelare, possa mettere a rischio i lavoratori stessi.

Verso una Mobilitazione Generale
I lavoratori del settore trasporti chiedono una maggiore tutela e il ritorno alla scala mobile, un sistema che, prima della legge 146/90, permetteva un adeguamento automatico degli stipendi all’aumento del costo della vita. Le sigle sindacali di ANM, ATM e ATAC, insieme agli altri sindacati del comparto, si preparano quindi a una giornata di protesta in tutta Italia, in difesa non solo del diritto dei cittadini alla mobilità, ma anche di chi opera ogni giorno per garantirla.