Una notte da incubo ha scosso una donna nella sua abitazione vicino Roma. Due sere fa, intorno alla mezzanotte, ha scoperto quattro ragni in casa: due nella zona lavanderia, uno nel corridoio e uno nella camera del figlio di otto anni. Dopo aver esaminato i ragni, i sospetti si sono confermati: tre erano ragni violino e un quarto era sospetto. «È stata coraggiosissima mamma Erika», racconta l’esperto Andrea Lunerti, intervenuto nella villetta di Capena per ripristinare la sicurezza. Nonostante il panico iniziale, Erika ha gestito la situazione con grande determinazione. I ragni violino, caratterizzati da un colorito marrone tendente al giallo e dimensioni di massimo 10 millimetri, sono generalmente pacifici e mordono raramente se disturbati. Tuttavia, la loro presenza può generare preoccupazione.
Lunerti spiega che i ragni violino preferiscono nascondersi in luoghi umidi, crepe nei muri e solai, e sono spesso trovati in spazi antropizzati come le intercapedini domestiche. Questo comportamento consente loro di evitare i predatori naturali e accedere agli invertebrati di cui si nutrono. Nonostante siano stati avvistati in diverse aree di Roma e nelle campagne circostanti, raramente raggiungono ambienti intimi.
Il morso del ragno violino è di solito impercettibile, ma può causare sintomi locali e, nei casi più gravi, necrosi della pelle. Questo tipo di morso è noto per essere l’unico che può provocare cancrena dei tessuti colpiti. Per prevenire problemi, è fondamentale mantenere ambienti asciutti e sigillare qualsiasi apertura che possa consentire l’ingresso di questi aracnidi.
Per mamma Erika, l’incubo sembra essere finito. Ha deciso di affidarsi a una ditta di disinfestazione per garantire la sicurezza della sua abitazione. I lavori recenti per l’installazione di una piscina nel giardino potrebbero aver contribuito all’arrivo dei ragni, dato il grande movimento e le modifiche ambientali.
Gli esperti del centro Antiveleni del Policlinico Gemelli avvertono che la reazione al morso può variare a seconda del punto di inoculazione e della quantità di veleno. I sintomi possono andare da lievi a gravi, inclusa la necrosi della parte colpita, sebbene quest’ultima sia rara. La terapia iniziale consiste nella pulizia con acqua ossigenata, mentre per sintomi più gravi come prurito, eritema, nausea e vomito, è consigliato recarsi al pronto soccorso per ricevere cortisone endovenoso o terapia antibiotica, secondo le indicazioni del medico.