I carabinieri di Caserta stanno indagando su una serie di omicidi confessati da Mario Eutizia, un uomo di 48 anni senza fissa dimora, che si è autoaccusato di aver provocato la morte di quattro anziani assistiti nel corso degli ultimi dieci anni. Eutizia ha affermato di aver somministrato dosi letali di farmaci alle vittime, dichiarando di aver agito per porre fine alle loro sofferenze.
Le Indagini in Corso L’attività investigativa si sta concentrando su due filoni principali. Da un lato, le autorità stanno cercando di verificare la veridicità delle affermazioni di Eutizia in merito ai quattro omicidi confessati. Dall’altro, si stanno esaminando i casi di circa trenta anziani assistiti dall’uomo negli ultimi dieci anni, per determinare se possano esserci altre vittime.
In particolare, gli investigatori sono attualmente impegnati nell’identificazione di due pazienti di Latina, che Eutizia afferma di aver ucciso dieci anni fa. Tuttavia, l’uomo non è stato in grado di fornire dettagli più precisi, poiché sostiene di aver perso il borsello contenente i nomi e il cellulare con le informazioni sui pazienti.
Le Vittime Identificate Le autorità sono riuscite a identificare le ultime due vittime confessate da Eutizia. Si tratta dell’89enne Luigi Di Marzo, morto a Casoria (Napoli) nel dicembre scorso, e del 96enne Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati (Salerno) nel marzo di quest’anno. Questi casi hanno particolarmente scosso le comunità locali, con il sindaco di Casoria, Raffaele Bene, che ha espresso il suo dolore per la vicenda, manifestando solidarietà alle famiglie coinvolte.
La Confessione e l’Interrogatorio Mario Eutizia, che ha affermato di aver agito per “pietà e misericordia cristiana”, si è costituito il 22 agosto a Caserta, contattando i carabinieri dopo aver trascorso la notte su una panchina in piazza Sant’Anna. Attualmente detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, Eutizia è in attesa di essere interrogato dal giudice per le indagini preliminari, Alessandra Grammatica, che dovrà convalidare il fermo disposto dalla Procura.
Il Contesto Eutizia ha deciso di costituirsi e di farsi arrestare, ritenendo che sarebbe stato meglio assistito in carcere, date le sue condizioni di salute, tra cui diabete e un tumore. Il suo legale, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo cliente è “sereno e sempre più consapevole di aver fatto la scelta migliore nel raccontare i delitti commessi”. Tuttavia, l’avvocato ha sottolineato che le affermazioni di Eutizia dovranno essere verificate attraverso le indagini della magistratura.
L’intera vicenda ha scosso profondamente le comunità coinvolte e ha sollevato seri interrogativi sulle circostanze degli omicidi confessati. Le indagini continueranno per fare luce su quanto accaduto e per garantire giustizia alle famiglie delle vittime.