Mario Eutizia si è presentato spontaneamente ai carabinieri di Caserta, accompagnato dai suoi avvocati Antonio Daniele e Gennaro Romano, confessando gli omicidi di quattro anziani a lui affidati. L’uomo ha dichiarato di aver somministrato ripetutamente dosi letali di farmaci ai pazienti, con l’intento di porre fine alle loro sofferenze. Questi farmaci, tra cui Talofen e Trittico, sono potenti sedativi utilizzati per trattare condizioni come demenze senili e patologie oncologiche, da cui le vittime erano affette.

Le Vittime Identificate
Le autorità hanno identificato due delle quattro vittime: Luigi Di Marzo, 89 anni, morto a Casoria nel dicembre scorso, e Gerardo Chintemi, 96 anni, deceduto a Vibonati nel marzo scorso. Entrambi soffrivano di gravi malattie, e le loro morti erano inizialmente ritenute compatibili con le loro condizioni cliniche e l’età avanzata. Tuttavia, a seguito della confessione di Eutizia, le indagini hanno assunto una nuova direzione.

Un Passato di Truffe e Ruberie
Le indagini dei carabinieri hanno rivelato che Mario Eutizia, pur non possedendo alcun titolo professionale abilitante, lavorava come badante da circa dieci anni. Durante questo periodo, oltre ai presunti omicidi, è emerso che Eutizia avrebbe rubato l’auto di una delle sue vittime a Vibonati dopo la morte dell’anziano, comportamento per il quale era stato denunciato dai familiari.

Le Parole del Confessore: “Aiutatemi a Non Uccidere Più”
Durante la confessione, Eutizia ha spiegato agli inquirenti di aver agito per compassione, non riuscendo più a tollerare la sofferenza degli anziani di cui si prendeva cura. Ha descritto il suo gesto come un modo per portare “dolcemente” le vittime verso la morte. Il 48enne ha chiesto aiuto alle autorità per evitare di commettere ulteriori omicidi, esprimendo il timore di poter reiterare il suo comportamento in futuro.

Un Caso di Sospetto Eutanasia o Truffa Criminale?
Le morti degli anziani, che in un primo momento erano considerate naturali, hanno ora sollevato interrogativi sulla reale natura delle intenzioni di Eutizia. Se da un lato l’uomo sostiene di essere mosso da compassione, dall’altro emergono sospetti legati a un passato di comportamenti illeciti, come il furto dell’auto. Le indagini continuano per chiarire se vi siano altre vittime non ancora identificate e per comprendere appieno la dinamica e le motivazioni dietro questi tragici eventi.