Sembrava una scena uscita da un film di Quentin Tarantino, ma purtroppo non era finzione. Era una realtà agghiacciante quella che si sono trovati di fronte i carabinieri entrando nella camera da letto di Annibale Miarelli, 70 anni, trovato senza vita e senza testa, decapitato con un’ascia dal fratello Benito, 57 anni. Benito, originario di Pannarano, ora è in carcere, arrestato con un’accusa terribile. Davanti ai militari e al pm Marilia Capitanio ha ammesso le sue responsabilità, evidenziando anche la difficile condizione psicofisica che lo affligge.

Pannarano, un piccolo paese tra le province di Benevento e Avellino, è sotto shock dalla tarda serata di ieri. È difficile capire le ragioni di un simile gesto. Tutti conoscevano Benito, descritto come una persona particolare, e tutti conoscevano Annibale, tornato da Roma nel paese d’origine dopo aver perso la moglie. Una prima ricostruzione suggerisce che una lite tra i fratelli, anche sul balcone, sia degenerata. Apparentemente, tutto sembrava tornato alla normalità agli occhi dei vicini, ma poi Annibale sarebbe andato a riposare e Benito, impugnando un’ascia, si sarebbe accanito su di lui mentre dormiva, senza dargli la possibilità di difendersi.

Benito si è poi barricato in casa, rimanendo lì fino all’arrivo dei carabinieri e dei vigili del fuoco. Per Annibale non c’era nulla da fare. Non era ‘Pulp Fiction’, ma Pannarano, dove una comunità è stata sconvolta da un delitto efferato, agghiacciante per le sue modalità. La realtà ha superato ogni forma di fantasia in questo macabro omicidio.

Il sindaco Antonio Iavarone ha espresso vicinanza alla famiglia, aggiungendo: “È una storia che riguarda anche un po’ di disagio sociale. L’omicida ha una personalità un po’ borderline, però, nessuno immaginava si potesse arrivare a tanto, chiaramente. Da quando il fratello era arrivato da Roma la convivenza non era semplice.”

Testimonianze e Reazioni
La testimonianza del signor Angelo, inquilino del secondo piano della palazzina dove è avvenuto il delitto, è sconvolgente: “Ho sentito un tonfo e mi sono affacciato al balcone. Ero incredulo a quello che avevo davanti agli occhi. Sono sceso e effettivamente quella era la testa di Annibale. A quel punto, nonostante il panico, ho chiamato i carabinieri.”

Il paese a cavallo tra Avellino e Benevento non parla d’altro. “Mai vista tanta ferocia – dicono i cittadini – questo è un atto di pura follia che supera ogni immaginazione.”