Un sorprendente ritrovamento è avvenuto nel piccolo comune di Cellino San Marco, in provincia di Brindisi, durante i lavori di ristrutturazione di una vecchia abitazione. Un pensionato di 74 anni ha scoperto buoni fruttiferi del valore complessivo di 235 milioni di lire, emessi nei primi anni Novanta dal Banco di Napoli, nascosti negli infissi della casa.

La Scoperta
Il pensionato, che aveva acquistato l’immobile nel 2008 dalla cantina sociale Due Palme, ha trovato i buoni nel 2021 mentre avviava i lavori di ristrutturazione. All’interno di una cartellina, sono stati trovati sei buoni emessi in favore di Costantino Mennella, nato nel 1925 a Capaccio, in provincia di Salerno, e deceduto nel 1993. I buoni comprendevano:

Uno da 40 milioni di lire
Uno da 20 milioni di lire
Tre da 25 milioni di lire ciascuno
Uno da 100 milioni di lire
La Restituzione
Il pensionato ha prontamente informato i carabinieri e, tramite loro, è riuscito a rintracciare Albert Mennella, il figlio 58enne dell’intestatario dei buoni, residente a Milano. Nonostante avesse diritto per legge a una ricompensa, come previsto dall’articolo 930 del Codice civile, il pensionato ha scelto di non accettare alcuna ricompensa.

Il Valore Attuale
Secondo le stime del consulente legale dell’avvocato Francesco Di Giovanni del foro di Roma, che assiste Albert Mennella, i buoni oggi avrebbero un valore di 465.000 euro. Questo importo include gli interessi legali, la rivalutazione e la capitalizzazione accumulati dalla data di emissione fino al ritrovamento.

Le Difficoltà del Rimborso
Tuttavia, il Banco di Napoli ha mostrato resistenze nel procedere al rimborso della somma. Lo studio legale ha avviato azioni legali contro il Banco di Napoli e il Ministero dell’Economia e delle Finanze, obbligato in solido a onorare tutti i debiti dell’Istituto bancario.

L’avvocato Di Giovanni ha sottolineato che, secondo l’articolo 2935 del Codice civile, la prescrizione inizia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere. In questo caso, la prescrizione decennale comincia dalla data del ritrovamento dei titoli, poiché l’erede ignorava l’esistenza del credito fino a quel momento.