Martina, 17 anni, non vuole più mettere piede nella scuola di Nocera Inferiore che ha frequentato fino a quest’anno. Nonostante una media dell’8, è stata bocciata a causa di troppe assenze: ben 152 in un solo anno scolastico. L’anno precedente aveva subito 155 assenze, ma era riuscita ad essere promossa. Martina è affetta da endometriosi, una malattia invalidante e poco conosciuta che ha stravolto la sua vita e la sua carriera scolastica. A raccontare la vicenda è Il Mattino.
La Lotta Quotidiana con l’Endometriosi
Martina descrive come la sua malattia abbia impattato ogni aspetto della sua vita, inclusa la scuola. “Da due anni a questa parte mi sono ritrovata a fronteggiare alcuni problemi di salute che non mi hanno permesso di condurre una vita normale. Ogni aspetto della mia esistenza è stato minato, stravolto, compresa la vita scolastica. Solo che dalla scuola mi sarei aspettata un trattamento ben diverso,” racconta Martina.
Un Clima Ostile e l’Abbandono da Parte della Scuola
La giovane studentessa si è sentita abbandonata da un’istituzione che, secondo lei, dovrebbe essere portatrice di principi quali l’inclusione, la comprensione e l’umanità. Martina descrive un clima ostile, con docenti che la umiliavano davanti ai compagni, ricordandole che “non eravamo all’università” e incitando i compagni a vedersi come le vere vittime della situazione. Questo trattamento ha solo esacerbato il suo senso di esclusione e isolamento.
La Determinazione di Martina
Nonostante il dolore e le difficoltà, Martina ha continuato a studiare, spesso dal letto quando il dolore era troppo forte per permetterle di stare seduta. “Ho faticato come una matta perché la scuola è sempre stata una mia priorità, perché ci tengo allo studio e a costruirmi un futuro,” dice Martina. Con perseveranza e sforzo, è riuscita a ottenere buoni risultati scolastici, ma le assenze hanno pesato molto sulla sua valutazione finale.
La Richiesta di Inclusione e Comprensione
Martina sperava che la scuola potesse adattarsi alla sua nuova vita, garantendole la sua presenza e supporto. “La scuola rappresenta un pezzo di questa quotidianità, un anello della catena, è come la famiglia, è come gli amici. È proprio per questo che si sarebbe dovuta adattare alla mia nuova vita garantendomi la sua presenza, non sparire. È un mio diritto ed è anche un dovere,” afferma Martina con convinzione.
Un Appello per il Cambiamento
La storia di Martina è un appello urgente per un cambiamento nel modo in cui le scuole trattano gli studenti con malattie croniche e invalidanti. È essenziale che le istituzioni educative adottino un approccio più inclusivo e comprensivo, riconoscendo e supportando le difficoltà che questi studenti affrontano quotidianamente. Solo così potranno veramente essere portatrici dei principi di inclusione, comprensione e umanità che dovrebbero rappresentare.