In poche ore, la vita di un soccorritore si è capovolta, trasformandolo da salvatore in principale sospettato di un tragico incidente. Un evento che ha scosso la comunità di Posillipo, dove alcuni giorni fa una donna, Cristina Frazzica, è stata travolta e uccisa da una barca mentre era in kayak. Le indagini, in un colpo di scena inaspettato, hanno puntato il dito contro colui che aveva soccorso l’unico sopravvissuto dell’incidente.
L’Indagine e il Sospettato
Ieri, in Procura, è stato interrogato il proprietario di un cabinato Vega di 18 metri, ora ritenuto responsabile dell’investimento. Il sospettato, un avvocato penalista napoletano noto per la sua professionalità e integrità morale, ha sostenuto di non essersi accorto dell’incidente. Secondo la sua versione, nessuno a bordo avrebbe percepito alcunché di anomalo mentre navigavano a velocità moderata. Tuttavia, ha ricordato di aver soccorso un uomo in mare, attirato dalle sue urla disperate, agendo in buona fede.
La Dinamica dell’Incidente
Il drammatico evento è avvenuto domenica nove giugno, tra le 17.30 e le 17.45, vicino alla baia di Trentaremi. La vittima, Cristina Frazzica, stava pagaiando con un compagno quando è stata travolta e uccisa sul colpo. Il suo compagno è sopravvissuto miracolosamente. L’assistenza immediata fornita dal sospettato è stata, secondo le sue parole, un atto spontaneo di umanità verso un uomo in difficoltà, in linea con la tradizione di solidarietà mediterranea.
Le Prove e le Indagini
Due giorni dopo l’incidente, le telecamere di sorveglianza di Villa Rosebery, residenza napoletana del Presidente della Repubblica, hanno fornito elementi cruciali che hanno complicato ulteriormente il quadro investigativo. Gli inquirenti stanno ora esaminando attentamente la barca del sospettato e altri due natanti posti sotto sequestro. Il penalista, che ha mostrato collaborazione, attende gli esiti delle perizie tecniche sulla sua imbarcazione.
Un Caso Sconcertante
La vicenda sottolinea l’imprevedibilità e la complessità delle indagini su incidenti marittimi. La trasformazione del soccorritore in sospettato principale rappresenta una parabola tragica e inaspettata. Mentre la comunità di Posillipo e la famiglia di Cristina Frazzica aspettano con ansia la verità, le autorità continuano a lavorare per fare luce su questo tragico evento. La speranza è che la giustizia prevalga, portando chiarezza e, soprattutto, pace ai cuori spezzati.





