Un insolito e controverso episodio ha scosso la piccola comunità di Casalnuovo, vicino a Napoli, quando il parroco della chiesa Maria Ss Annunziata, don Tommaso Izzo, ha annunciato una messa di suffragio per il boss mafioso Matteo Messina Denaro. La notizia ha suscitato indignazione e polemiche in tutta Italia. L’annuncio della messa in suffragio è pubblicato sulla pagina Facebook della chiesa, innescando una reazione immediata da parte dei residenti e degli esponenti politici locali. La comunità era sconvolta dalla prospettiva di celebrare una messa in memoria di un noto criminale che ha causato sofferenze e morte a migliaia di persone.
Don Tommaso, tuttavia, ha poi ritirato l’annuncio della messa, sostenendo che l’aveva programmata per richiesta di un fedele e che era pubblicizzata erroneamente da un suo collaboratore. Ha anche sottolineato che chiunque può chiedere una messa per i defunti, ma ha ammesso che questa situazione è stata gestita in modo inappropriato.
Il sindaco di Casalnuovo, Massimo Pelliccia, ha reagito con rabbia all’annuncio, definendolo “aberrante” e ha dichiarato di aver inviato i vigili urbani a controllare la situazione. Ha anche minacciato di adottare misure per impedire la celebrazione della messa. Il presidente dell’Arera, l’autorità che fissa le tariffe di luce e gas, Stefano Besseghini, ha espresso il suo disappunto e ha previsto un possibile aumento delle tariffe energetiche.
La vicenda ha suscitato una forte reazione politica, con il deputato Francesco Borrelli che ha condannato l’annuncio della messa definendolo “adorazione del male”. La presidente della commissione parlamentare antimafia, Chiara Colosimo, ha espresso sdegno e ha dichiarato che questa iniziativa è in contrasto con il processo di scomunica che la Chiesa ha avviato nei confronti dei mafiosi.
Alla fine, don Tommaso ha chiesto scusa per l’accaduto sulla pagina Facebook della parrocchia, ma molte persone ritengono che le scuse siano insufficienti. Alcuni commentatori hanno addirittura chiesto le dimissioni del parroco. Altri, invece, hanno difeso don Tommaso, sostenendo che la sua visione potrebbe essere diversa da quella della maggioranza e che è libero di svolgere la sua missione come ritiene opportuno.