Un terzo degli adolescenti è oggi consumatore di sigarette tradizionali, e-cig o tabacco riscaldato ed il fumatore diventa, così, un policonsumatore. E se cala il numero complessivo di fumatori in Italia, aumenta però il numero di sigarette fumate. La situazione è fotografata dal Rapporto nazionale sul tabagismo dell’Istituto superiore di sanità (Iss), diffuso in occasione della Giornata mondiale senza tabacco di domani, promossa dall’Oms. In Italia, secondo il Rapporto, fuma il 20,5% della popolazione sopra i 15 anni (10,5 milioni di persone, il 25,1% degli uomini e il 16,3% delle donne) ma aumenta la media del numero delle sigarette fumate, 12,2 sigarette al giorno e un quarto dei fumatori supera le 20.
Si fuma di più al sud e tra i 14-17enni che consumano tabacco o nicotina il 38,7% è un ‘policonsumatore’, che utilizza cioè più di un prodotto. Gli adolescenti che consumano tabacco o prodotti contenenti nicotina hanno anche una maggiore propensione all’assunzione di alcol e altre sostanze.
“E’ necessario monitorare tutti i prodotti in commercio contenenti tabacco e/o nicotina – spiega Simona Pichini, che dirige il Centro nazionale dipendenze e doping dell’Iss -. Questo perché si tratta di dispositivi che creano dipendenza in persone molto giovani, che non dovrebbero né utilizzarli né comprarli, e che espongono i ragazzi a sostanze nuove e in quantità che non sono controllabili”.
Proprio per un maggiore controllo del fenomeno, l’Iss ha pubblicato la nuova Linea guida per il trattamento della dipendenza, e per la prima volta sono affrontati anche gli scenari generati dai nuovi prodotti. La Linea guida – la precedente risale al 2008 – valuta l’efficacia di tutti i trattamenti disponibili, dal counselling alla farmacoterapia agli interventi digitali, ad esempio attraverso app, formulando le relative raccomandazioni per gli operatori. Per la prima volta viene dunque affrontato anche il tema di come trattare la dipendenza dai nuovi dispositivi sul mercato, dalle sigarette elettronica ai dispositivi a tabacco riscaldato, con l’indicazione di alcune buone pratiche cliniche.