Il panorama delle pensioni in Italia sta per subire importanti cambiamenti a seguito della riforma fiscale annunciata dal governo. Nel 2024 sono previsti nuovi aumenti, alcuni dei quali già previsti dalla legge, mentre altri richiederanno normative specifiche. Il governo Meloni ha assicurato che farà tutto il possibile per garantire agli anziani pensionati gli adeguamenti che meritano.
Da un lato, l’inflazione garantirà una significativa rivalutazione di tutte le pensioni, mentre dall’altro il governo sta lavorando per alzare l’asticella delle pensioni minime, inclusi i benefici per le pensioni di invalidità. Inoltre, grazie a una revisione dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef) nell’ambito della riforma fiscale, è previsto un aumento più o meno consistente per la maggior parte dei pensionati.
Le pensioni dovrebbero beneficiare di un nuovo aumento già all’inizio del 2024, con importi che potrebbero adeguarsi sempre di più al costo della vita. Vediamo quali sono le ragioni che potrebbero portare a un incremento degli assegni nei prossimi mesi, cercando di avere un’idea delle cifre in gioco. La prima ragione riguarda la rivalutazione annuale degli assegni, un’operazione effettuata all’inizio di ogni anno per adeguare gli importi al costo della vita.
Secondo le stime del Documento di Economia e Finanza (Def), alla fine del 2023 si prevede un tasso di inflazione medio del 5,4%. Ciò significa, ad esempio, che una pensione di 1.000 euro vedrebbe un aumento di 54 euro, mentre per una pensione di 1.500 euro l’incremento sarebbe di 81 euro. Tuttavia, anche nel 2024 sarà applicata la rivalutazione “parziale”, introdotta con la legge di Bilancio 2023, per le pensioni che superano di 4 volte il trattamento minimo, pari a circa 2.100 euro. In questi casi, il tasso di rivalutazione non è applicato nella sua interezza, ma per una percentuale che varia dall’85% al 32% a seconda dell’importo della pensione.
L’intenzione del governo è di intervenire ancora sulle pensioni minime, ovvero quelle con un importo pari o inferiore a 563,74 euro, seguendo la direzione tracciata dalla recente legge di Bilancio. Questa legge ha previsto un aumento straordinario dell’1,5% per il 2023 (e del 6,4% per coloro che hanno più di 75 anni), che nel 2024 aumenterà al 2,7%. Tuttavia, non è da escludere che l’aumento dell’2,7%, con una differenza dell’1,2% e un massimo di 6,76 euro in più, possa arrivare con qualche mese di anticipo, forse già in autunno.
Inoltre, per il 2024 si sta lavorando affinché le pensioni d’invalidità possano beneficiare dell’aumento aggiuntivo, che fino ad oggi non era previsto dalla rivalutazione straordinaria.