Dopo avergli incendiato un escavatore, avevano offerto “protezione” ad un imprenditore dell’Avellinese. Sono finiti in carcere due esponenti del clan camorristico Cava, operante da decenni nel Vallo di Lauro, e ramificazioni nel Nolano, con l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. L’ordinanza di custodia cautelare è emessa dal Gip del tribunale di Napoli su richiesta della locale procura. Uno dei due arrestati è Bernardo Cava, nipote del boss Biagio, considerato per decenni il capo incontrastato del clan camorristico, deceduto alla fine di novembre del 2017 in ospedale a Napoli per un tumore al cervello.
Due anni fa Bernardo Cava finì denunciato per truffa ai danni dello Stato per l’indebita percezione del reddito di cittadinanza. Una dinastia infinita quella dei Cava che oggi trova l’ennesima pagina camorristica.