Cimitero devastato a Pomigliano, il sindaco: «Città ostaggio dei vandali»
Condanna per il furto avvenuto al cimitero di Pomigliano d’Arco è stata espressa dal sindaco Lello Russo, il quale ha sottolineato anche che gli atti vandalici in città «ormai sono un fenomeno incontr...
Condanna per il furto avvenuto al cimitero di Pomigliano d’Arco è stata espressa dal sindaco Lello Russo, il quale ha sottolineato anche che gli atti vandalici in città «ormai sono un fenomeno incontrollabile. Dalla movida notturna in alcune zone - ha detto - alla manomissione delle giostrine dei parchi pubblici, e delle strutture per i disabili, gli atti vandalici sono ormai in continuo aumento. Ma quello al cimitero, unito alla finalità del furto, è ancora più odioso perché a carico dei defunti».
Intanto, oggi, gli addetti alla manutenzione stanno provvedendo a mettere in sicurezza i luoghi distrutti dai malviventi autori del furto delle suppellettili in rame ed ottone, ed a coprire le nicchie rimaste aperte lasciando a vista le ossa di alcuni defunti, così come annunciato dal consigliere delegato al cimitero, Salvatore Russo, il quale ha anche sottolineato la necessità di un sistema di videosorveglianza o di vigilanza notturna.
Per il capogruppo di minoranza del Movimento 5 Stelle, Dario De Falco, invece, il «furto nel camposanto è legato alla mancanza di sicurezza sul territorio». «Il problema è la mancanza di investimenti per la sicurezza cittadina - ha spiegato - sono state attivate di recente 30 telecamere per la videosorveglianza del territorio, ma sono poche su un territorio vasto come il nostro: i furti e le rapine sono in aumento, così come le baby gang che scorrazzano nelle piazze e nel parco urbano. Il sindaco ha tenuto per sé deleghe importanti, come quella alla Polizia municipale, ma non dota l'organico degli strumenti necessari per operare in maniera efficace: ci sono poche auto, e le due moto che avevano in dotazione sono rotte. Ora se un'amministrazione non provvede alla sicurezza per i vivi, non credo si attiverà per i morti».