La picchiano e la spogliano sul pianerottolo: volevano la sua casa

Un episodio di violenza brutale ha scosso il quartiere di Secondigliano, a Napoli. Una donna di 42 anni, di origini ucraine, è stata aggredita mercoledì sera intorno alle 22:30 mentre rientrava a casa...

28 novembre 2025 20:30
La picchiano e la spogliano sul pianerottolo: volevano la sua casa -
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Un episodio di violenza brutale ha scosso il quartiere di Secondigliano, a Napoli. Una donna di 42 anni, di origini ucraine, è stata aggredita mercoledì sera intorno alle 22:30 mentre rientrava a casa. La vittima è stata picchiata sul pianerottolo, trascinata dentro l’abitazione e costretta dagli aggressori a ingerire una bevanda dai contenuti ancora da accertare.

I soccorsi sono intervenuti rapidamente: l’equipe del 118 ha constatato numerose ferite da taglio su braccia, addome e dorso. Dopo le prime cure sul posto, la donna è stata trasferita all’ospedale Cardarelli. Nonostante lo shock e le ferite, la vittima è riuscita a chiedere aiuto, permettendo l’arrivo dei soccorsi e la fuga dei malviventi.

L’aggressione e il modus operandi

Secondo quanto ricostruito dalla vittima, un gruppetto di uomini con il volto travisato l’avrebbe strattonata, picchiata e colpita con fendenti, costringendola ad aprire la porta di casa. Una volta all’interno, gli aggressori l’hanno denudata e costretta a ingerire la sostanza, prima di fuggire. La donna ha fornito agli investigatori una descrizione dettagliata dell’accaduto.

Le indagini

Sulla vicenda indaga l’Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Napoli. Gli investigatori stanno valutando diverse piste, tra cui il possibile collegamento con il fenomeno delle occupazioni abusive di alloggi popolari, ma non è esclusa alcuna ipotesi.

Gli agenti hanno pattugliato l’abitazione della donna, di proprietà dell’Istituto Autonomo Case Popolari, per prevenire eventuali occupazioni illegali. Sono in corso rilievi nella casa e acquisizione di eventuali immagini delle telecamere di sorveglianza della zona.

La donna, che ha rifiutato il ricovero ospedaliero prolungato, è stata sottoposta ad accertamenti per individuare la sostanza ingerita ed è seguita tramite percorsi di supporto per le vittime di violenza.

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