Con la legge di Bilancio 2026 il governo si prepara a introdurre una delle riforme più attese dalle famiglie italiane: la nascita dell’Isee famiglia, o Indicatore della Situazione Familiare (ISF). Il nuovo strumento sostituirà l’attuale ISEE, con l’obiettivo di valutare in modo più realistico la reale capacità economica dei nuclei familiari e rendere più equa la distribuzione di bonus e agevolazioni pubbliche.

Prima casa esclusa dal calcolo: la svolta attesa da anni

La novità principale riguarda l’esclusione della prima casa dal calcolo del patrimonio. Una modifica significativa, chiesta da tempo da associazioni e cittadini, che mira a eliminare una delle storture più evidenti dell’attuale ISEE: famiglie con redditi modesti ma proprietarie di un’abitazione di basso valore venivano spesso escluse da importanti misure di sostegno.

Con l’ISF, la casa di residenza non inciderà più sull’accesso a bonus e prestazioni sociali, come assegno unico, agevolazioni per la scuola, contributi per i trasporti o servizi sanitari. La misura, annunciata dal vicepremier Matteo Salvini, è stata accolta positivamente dal Forum delle associazioni familiari, che parla di “passo avanti verso un welfare più equo e inclusivo”.

Bonus e aiuti non penalizzano più: cosa cambia nel calcolo

Un’altra modifica rilevante riguarda la neutralizzazione degli aiuti già percepiti. Con il nuovo indicatore, bonus e sussidi come il contributo asilo nido o le borse di studio non faranno più aumentare artificialmente il valore ISEE, evitando che chi ha già beneficiato di piccoli aiuti sia poi escluso da altri sostegni economici.

In pratica, l’ISF punterà a fotografare la reale situazione finanziaria della famiglia, senza distorsioni dovute a meccanismi fiscali o patrimoniali non aggiornati.

Obiettivo: un welfare più giusto e vicino alle famiglie

L’introduzione dell’Isee famiglia rientra in un più ampio “pacchetto famiglia” previsto nella manovra 2026, pensato per contrastare il calo demografico e sostenere i nuclei con figli a carico.
Il nuovo indicatore sarà più aderente alla realtà economica delle famiglie e coordinato con le misure fiscali già esistenti, come la detrazione Irpef per l’acquisto dei libri scolastici o per le spese educative.

Tra i punti chiave della riforma:

Esclusione della prima casa dal patrimonio familiare;

Neutralizzazione dei bonus già percepiti;

Maggiore precisione nella valutazione dei redditi reali;

Coordinamento con le agevolazioni fiscali e i sussidi sociali.

Nessun ritorno al quoziente familiare

Nonostante la riforma, non sarà introdotto il quoziente familiare, giudicato incompatibile con l’attuale impostazione dell’Irpef, basata sul reddito individuale.
La tassazione resterà quindi personale, ma l’obiettivo del governo è di rendere il sistema di aiuti più trasparente, progressivo e sensibile alle dimensioni e ai carichi familiari.