In un periodo in cui i rincari su beni e servizi pesano sempre più sui bilanci familiari, arriva una misura utile per lavoratori e lavoratrici che operano in modalità agile. Si tratta del bonus lavoratori fino a 400 euro una tantum, un contributo pensato per sostenere chi lavora in smart working e affronta spese aggiuntive legate alle utenze domestiche.

Negli ultimi anni, il lavoro da casa è diventato una consuetudine in molti settori. Tuttavia, contrariamente a quanto si possa pensare, lo smart working non sempre comporta un risparmio: chi lavora da remoto utilizza energia elettrica, connessione internet e dispositivi informatici in modo continuativo, con costi che gravano direttamente sul lavoratore.

In cosa consiste il bonus lavoratori

Il bonus fino a 400 euro non è un contributo statale diretto, ma un rimborso spese forfettario previsto da diversi Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL). L’importo può variare mediamente tra 30 e 50 euro al mese, in base al contratto di riferimento e alle modalità di lavoro agile svolto.

Questo rimborso copre le spese relative alle utenze domestiche necessarie per lavorare da casa, come energia elettrica e connessione internet. È importante sottolineare che l’importo percepito non concorre alla formazione del reddito imponibile e non è soggetto a tassazione.

Chi può richiederlo e come funziona la domanda

Secondo le stime, circa il 90% dei dipendenti che avrebbero diritto al rimborso non lo richiede semplicemente perché non è a conoscenza della clausola contrattuale che lo prevede.

Per ottenere il bonus, il lavoratore deve:

Verificare il proprio CCNL per accertarsi che sia prevista la voce di rimborso per lavoro agile.

Presentare una richiesta scritta al datore di lavoro, specificando i giorni di smart working effettivamente svolti.

Chi lavora da casa per tre giorni a settimana, ad esempio, può arrivare a percepire oltre 400 euro l’anno.

Scadenze e possibilità di richiesta retroattiva

È possibile richiedere il rimborso anche in modo retroattivo per l’anno 2025, purché la domanda venga inoltrata entro il 31 ottobre 2025. Chi non ha ancora verificato il proprio contratto collettivo ha quindi ancora tempo per farlo e per recuperare le somme spettanti.

Il bonus lavoratori per lo smart working rappresenta dunque una misura concreta per fronteggiare il caro vita, soprattutto in un contesto economico in cui ogni agevolazione può contribuire a migliorare il potere d’acquisto dei cittadini.