Un evento tanto singolare quanto emblematico si è verificato all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno di Portici: una cornacchia è caduta stecchita nel cortile dell’istituto, proprio davanti all’ingresso del laboratorio di virologia. L’episodio ha subito attirato l’attenzione dei tecnici, che hanno effettuato i rilievi del caso.
Il responso dell’ispezione, disposta dalla Direzione Sanitaria dell’IZSM, guidata dalla dottoressa Esterina De Carlo, non ha lasciato dubbi: l’animale era positivo al virus West Nile (Febbre del Nilo), infezione trasmessa all’uomo attraverso la puntura di zanzare del genere Culex, con gli uccelli selvatici come principali serbatoi del patogeno.
Il ruolo dell’IZSM e l’analisi del virus
Il caso acquista ulteriore rilevanza se si considera che proprio l’IZSM è stato incaricato dalla Regione Campania di eseguire il sequenziamento del virus West Nile su umani, animali e insetti vettori, oltre che di supportare la rete di sorveglianza entomologica sul territorio. I sequenziamenti prenderanno il via la prossima settimana, fornendo dati essenziali per il monitoraggio e l’evoluzione dell’agente virale.
West Nile in Campania: cinque vittime nel 2025
In Campania il West Nile ha già causato cinque decessi dall’inizio dell’anno, tutti tra persone over 60 con pregresse patologie. In questi casi si sono sviluppate forme neuroinvasive gravi della malattia, tra cui encefaliti e meningiti.
Le autorità sanitarie invitano la popolazione a non cedere all’allarmismo, ma a mantenere alta l’attenzione, adottando misure di protezione dalle punture di zanzara, specialmente per anziani, bambini e soggetti fragili.