Napoli si prepara ad affrontare un vero e proprio shock logistico e turistico: l’Aeroporto di Capodichino chiuderà per 42 giorni, dal 19 gennaio al 1 marzo 2026, per lavori di riqualificazione della pista. La notizia, anticipata da Fanpage.it, ha già sollevato forti preoccupazioni tra cittadini, imprese e istituzioni locali.
Emergenza collegamenti: navette per Salerno e Roma
Con lo stop dei voli, migliaia di persone si interrogano su come raggiungere altri aeroporti durante il periodo di chiusura. Tra le ipotesi in campo:
Navette sostitutive da Capodichino verso l’aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi
Collegamenti diretti con Fiumicino e Ciampino, i due scali di Roma
Potenziare i treni da Napoli verso Salerno e Roma, anche tramite accordi con Trenitalia
“Dobbiamo arrivarci preparati”, avverte Nino Simeone, presidente della Commissione Mobilità e Infrastrutture del Comune di Napoli, annunciando la convocazione urgente di Gesac, società che gestisce Capodichino.
Impatto pesante su turismo, lavoro e salute
Nel 2024 l’aeroporto ha accolto oltre 12 milioni di passeggeri, e il 2026 sarà un anno chiave per la città, con Napoli Capitale Europea dello Sport e la Louis Vuitton Cup, evento preliminare dell’America’s Cup di vela. La chiusura rischia quindi di:
Compromettere la mobilità dei turisti
Penalizzare viaggi urgenti per salute, lavoro o emergenze familiari
Isolare la Campania in un periodo di grande visibilità internazionale
A rischio migliaia di posti di lavoro
Non si tratta solo di un disagio per i viaggiatori. L’aeroporto è anche un motore economico per Napoli, impiegando migliaia di lavoratori direttamente o attraverso l’indotto (bar, negozi, NCC, taxi, servizi turistici). Secondo Simeone:
“Una chiusura di 42 giorni senza tutele sarebbe una catastrofe occupazionale e sociale. Serve un piano condiviso con Comune, Regione e Governo.”
Le richieste al Governo e alle istituzioni
Simeone ha lanciato un appello a:
Sindaco e assessori comunali e regionali
Ministero dei Trasporti
Compagnie ferroviarie e del trasporto su gomma
Gestori aeroportuali alternativi
L’obiettivo è evitare che Napoli resti isolata e che le categorie colpite vengano sostenute e ascoltate.