Un cartello che recita “Chiuso per puzza di pizza” è diventato il simbolo di una vicenda paradossale a Portici, dove una pizzeria d’asporto è stata costretta a interrompere l’attività a seguito di una segnalazione per “percezioni olfattive moleste”. Il provvedimento, emesso dall’ASL, ha suscitato incredulità e indignazione, mettendo in crisi i giovani imprenditori Grazia Ardito e Mario Danese, che avevano avviato il locale con il supporto del progetto “Resto al Sud”.
La vicenda e le reazioni
La pizzeria, dotata di un forno all’avanguardia con cappa a emissioni zero certificata, è sottoposta a circa venti controlli da parte delle autorità competenti, senza che emergessero violazioni significative. Tuttavia, una recente segnalazione da parte del condominio che ospita il locale ha portato l’ASL a bloccarne le attività.
L’avvocato della coppia, Maurizio Capozzo, ha definito il provvedimento “aleatorio” e “ingiusto”, sottolineando che il termine “percezioni olfattive moleste” è di difficile quantificazione e apre la porta a interpretazioni arbitrarie.
Anche il sindaco di Portici, Vincenzo Cuomo, si è schierato a favore degli imprenditori, cercando un dialogo con l’ASL per trovare una soluzione. “È paradossale che la pubblica amministrazione, invece di supportare le iniziative imprenditoriali, le ostacoli con atteggiamenti vessatori”, ha dichiarato Grazia Ardito, esprimendo gratitudine per il sostegno ricevuto.
Il lato umano: sogni imprenditoriali in crisi
La chiusura rappresenta un duro colpo per la giovane coppia, che aveva investito risorse, tempo e speranze in questo progetto. Il locale, aperto grazie al finanziamento Invitalia, doveva essere il punto di partenza per un futuro lavorativo stabile e promettente. Ora, invece, i due imprenditori si trovano a combattere contro una burocrazia che sembra non tener conto degli investimenti effettuati e del loro impegno.