Riso "al veleno" ritirato dal mercato
Il Ministero della Salute ha recentemente lanciato un avviso di richiamo relativo a un lotto di riso basmati venduto con il marchio Gold Star. Il motivo del richiamo riguarda la presenza di pesticidi...
Il Ministero della Salute ha recentemente lanciato un avviso di richiamo relativo a un lotto di riso basmati venduto con il marchio Gold Star. Il motivo del richiamo riguarda la presenza di pesticidi nel prodotto che supera i limiti di legge previsti per garantire la sicurezza alimentare. Il riso interessato è confezionato in sacchetti da 1 kg, con il termine minimo di conservazione fissato al 13 giugno 2026, che corrisponde al numero di lotto coinvolto nel richiamo.
Il prodotto, prodotto dall'azienda Sarwar Cheema & Sons in uno stabilimento situato in Pakistan, è infatti distribuito in Italia dalla società Fresh Tropical Srl by Jawad, con sede a Corbetta (Milano).Cosa fare se si ha il prodotto richiamato?
I consumatori che hanno acquistato confezioni di questo riso con il lotto interessato sono invitati a non consumarlo e a restituirlo al punto vendita dove lo hanno quindi acquistato. L'azienda offre il rimborso o la sostituzione del prodotto. Questo richiamo è stato attivato per precauzione, in quanto l'eccesso di pesticidi potrebbe causare problemi per la salute.
Rischi per la salute:
Il consumo del riso basmati contaminato da pesticidi oltre i limiti legali potrebbe comportare rischi per la salute, e le autorità sanitarie hanno raccomandato ai consumatori di verificare con attenzione il lotto e di seguire le istruzioni per restituire il prodotto senza rischio.
Rischio di listeria in insalata confezionata:
In parallelo, un altro richiamo riguarda l'insalata in busta, che presenta un rischio di Listeria monocytogenes, un batterio che può causare infezioni. I consumatori sono invitati a verificare i lotti interessati e a prestare attenzione ai sintomi dell'infezione, che includono febbre, dolori muscolari, e sintomi gastrointestinali, soprattutto nei soggetti vulnerabili come anziani, donne incinte e persone immunocompromesse.