Un’esplosione devastante ha colpito ieri pomeriggio via Patacca a Ercolano, un’area rurale tra il verde agricolo al confine con San Giorgio a Cremano. Una fabbrica illegale di fuochi d’artificio è esplosa, causando la morte di tre giovani operai: Samuel, un ragazzo albanese di 18 anni, e le gemelle ventiseienni Sara e Aurora, originarie di Marigliano.
Corpi Dilaniati e Genitori Inconsolabili
La violenza dell’esplosione ha reso i corpi delle vittime irriconoscibili, complicando l’identificazione ufficiale. Sul posto, i genitori delle vittime, disperati, hanno gridato i loro nomi, ma hanno ricevuto solo il tragico responso dei vigili del fuoco, impegnati in operazioni di recupero che si sono protratte per tutta la notte.
Anna Campagna, parente di una delle vittime, ha raccontato con dolore:
“Mio genero mi aveva chiamato alle 13, dicendo che stava mangiando un panino con le due ragazze. Non c’erano altre persone con loro, ed era il primo giorno di lavoro per tutti e tre.”
La Dinamica dell’Incidente
La fabbrica clandestina, allestita nel fine settimana precedente, aveva appena iniziato le attività. Il primo giorno di lavoro è coinciso con la tragedia: poco dopo la pausa pranzo, probabilmente a causa dell’ingente quantità di materiale esplosivo stoccato in condizioni inadeguate, qualcosa è andato storto.
Le vittime non erano professionisti, ma giovani inesperti, assunti per l’occasione. L’ambiente era una casa deposito improvvisata, destinata alla produzione di fuochi d’artificio, attività che si è rivelata fatale.
I Soccorsi e le Indagini
Immediato l’intervento dei carabinieri di Ercolano, delle ambulanze e dei vigili del fuoco, che hanno lavorato ininterrottamente per domare le fiamme e recuperare i corpi. L’identificazione dei responsabili è ora al centro delle indagini coordinate dalla Procura di Torre Annunziata.
Si cercano i responsabili dell’allestimento della fabbrica illegale, aperta in un luogo isolato per eludere controlli, e si indaga su chi abbia reclutato i giovani operai per un lavoro così pericoloso senza adeguate misure di sicurezza.
Un Dolore Senza Fine
La tragedia ha sconvolto la comunità locale, lasciando familiari e amici delle vittime immersi nel dolore. La mancanza di tutele, unita alla pericolosità del lavoro clandestino, ha portato a una tragedia evitabile.
Le tre giovani vite spezzate rappresentano l’ennesimo drammatico caso di sfruttamento e insicurezza nel mondo del lavoro illegale, dove i rischi vengono sistematicamente sottovalutati a scapito di chi cerca un’opportunità.
“Erano al loro primo giorno di lavoro, ma non torneranno più a casa.”