La polizia penitenziaria ha recentemente portato a termine un’importante operazione di sicurezza presso il carcere di Secondigliano, a Napoli. Durante una perquisizione in una sezione detentiva di alta sicurezza, gli agenti hanno scoperto due smartphone e altro materiale tecnologico nascosto all’interno del locale barberia, precisamente nei sanitari.

Un intervento che rafforza la sicurezza
L’operazione è stata elogiata dai rappresentanti del Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), tra cui Raffaele Munno e Donato Vaia, rispettivamente vicesegretario regionale e dirigente del sindacato. I due hanno sottolineato come questa scoperta sia significativa, specialmente considerando la cronica mancanza di personale nelle carceri italiane:
“Nonostante la carenza di personale, la polizia penitenziaria continua a contrastare efficacemente gli illeciti messi in atto da detenuti che, anche dietro le sbarre, tentano di continuare a delinquere.”

La richiesta di punizioni esemplari
La segretaria regionale del Sappe, Tiziana Guacci, ha chiesto che i responsabili tra i detenuti, qualora individuati, siano puniti severamente e trasferiti fuori regione. Secondo Guacci, tali misure sarebbero necessarie per ristabilire l’ordine e la disciplina all’interno dell’istituto:
“La polizia penitenziaria, pur con risorse limitate, ha dimostrato ancora una volta grande capacità nel prevenire l’introduzione di oggetti illeciti all’interno del carcere.”
Guacci ha inoltre evidenziato che l’uso di telefoni cellulari all’interno delle carceri costituisce un reato penale punibile con pene da uno a quattro anni di carcere.

Schermatura delle carceri: una soluzione necessaria
Il tema dell’introduzione illegale di cellulari all’interno degli istituti penitenziari è diventato sempre più pressante. Proprio per questo, Guacci ha rinnovato l’invito al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) di considerare l’installazione di sistemi di schermatura nelle carceri. Secondo la sindacalista, con un investimento relativamente basso, si potrebbe bloccare a monte il problema, impedendo l’uso di dispositivi mobili all’interno degli istituti.

L’appello del segretario generale del Sappe
Anche il segretario generale del Sappe, Donato Capece, ha espresso grande apprezzamento per il lavoro svolto dal personale di polizia penitenziaria di Secondigliano. Capece ha sottolineato la difficile situazione che attraversano le carceri, non solo in Campania ma a livello nazionale, e ha lanciato un appello per una rapida azione a tutela dei poliziotti penitenziari. Ha inoltre sollecitato il DAP a fornire aggiornamenti sull’avanzamento del progetto di schermatura degli istituti, una soluzione che Capece ritiene essenziale per prevenire piuttosto che reprimere l’introduzione di telefoni cellulari.