Nel 2023, l’introduzione sperimentale del dimezzamento delle fermate dei treni direttissimi a Ercolano ha scatenato una crescente ondata di malcontento. Questa misura, frutto di un accordo tra i Comuni e l’EAV (Ente Autonomo Volturno), è stata duramente contestata da diverse categorie di cittadini, tra cui commercianti, studenti, lavoratori pendolari e docenti, i quali lamentano notevoli disagi a causa del ridotto numero di fermate.
L’Impatto sui Commercianti e Sul Turismo
Il cuore della questione riguarda il taglio delle fermate intermedie nella città di Ercolano. Attualmente, su 37 treni direttissimi che viaggiano tra Napoli e Sorrento, solo due fermano a Ercolano. Questa riduzione ha avuto un impatto diretto sul turismo locale, con i commercianti che denunciano un calo significativo di visitatori nella città famosa per i suoi scavi archeologici. La diminuzione dei flussi turistici si è tradotta in un colpo durissimo per l’economia locale, che dipende in gran parte dai visitatori interessati a visitare i siti storici.
I commercianti di Ercolano sono in prima linea nelle proteste, evidenziando come la scarsa accessibilità stia lentamente strangolando le loro attività. Non solo meno turisti, ma anche una ridotta affluenza di persone di passaggio ha avuto ripercussioni sui piccoli negozi e ristoranti che vivono di turismo e pendolarismo.
Pendolari e Studenti in Difficoltà
Accanto ai commercianti, anche studenti, insegnanti e lavoratori pendolari sono colpiti dal provvedimento. La decisione di ridurre le fermate ha comportato viaggi più lunghi e complicati, costringendo molti a fare scalo in stazioni limitrofe come Torre Annunziata. Gli studenti universitari, in particolare, lamentano disagi continui, dovendo affrontare anche ritardi cronici e corse cancellate senza preavviso.
Molti pendolari sono ora costretti a riorganizzare le loro giornate per far fronte a tempi di spostamento più lunghi, un problema che va a colpire soprattutto chi si muove quotidianamente per lavoro o studio verso Napoli o altre località della Campania.
La Risposta Politica: Uniti Nella Protesta
A seguito delle crescenti pressioni da parte della popolazione, anche il dibattito politico locale si è acceso. I consiglieri comunali dell’opposizione hanno criticato la scelta di ridurre le fermate, sottolineando il danno che questa ha provocato al turismo e ai pendolari. Tuttavia, anche la maggioranza politica della città, inizialmente più cauta, ha iniziato a mobilitarsi a sostegno delle proteste.
Il Partito Democratico (PD), insieme ad altre forze politiche locali come Campania Libera ed Ercolano Futura, ha lanciato un appello per un incontro urgente con l’EAV e la Regione Campania, chiedendo una revisione dell’accordo. L’obiettivo è il ripristino delle fermate intermedie, considerate cruciali per la vita quotidiana dei cittadini e per la sopravvivenza economica della città.
Il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, presente all’accordo del luglio 2023 che ha introdotto queste modifiche, ha espresso la volontà di partecipare all’incontro richiesto dalla sua maggioranza per trovare una soluzione al problema. La sua amministrazione ha già fatto appello alla Regione, sottolineando come la mancanza di fermate stia creando gravi disagi non solo per il commercio, ma anche per le migliaia di pendolari.
Verso Le Proteste: Il Malcontento è Palpabile
Il clima di tensione a Ercolano è in costante crescita. Negli ultimi giorni, si sono moltiplicate le voci di un imminente sit-in di protesta presso la stazione della Circumvesuviana di Ercolano Scavi, organizzato da gruppi di commercianti, studenti e lavoratori. Le manifestazioni potrebbero presto sfociare in azioni più radicali, come il blocco dei binari, una mossa già ventilata da alcuni rappresentanti della protesta.
Il malcontento degli studenti, costretti a viaggi faticosi per raggiungere le università, e degli insegnanti pendolari è ormai giunto a un punto critico. “Viviamo ogni giorno questo disagio, e siamo costretti a fare scalo in altre stazioni, con tempi di attesa infiniti e treni sempre in ritardo”, affermano alcuni studenti. Le proteste, che inizialmente sembravano limitate, stanno guadagnando sempre più consenso tra la popolazione.
La Sfida del Futuro: Quale Soluzione?
L’attuale situazione richiede una risposta rapida e concreta da parte delle autorità. Le proteste e il crescente malcontento suggeriscono che il taglio delle fermate non è sostenibile nel lungo termine. La riduzione del numero di fermate, pensata inizialmente per migliorare l’efficienza dei collegamenti ferroviari tra Napoli e Sorrento, ha mostrato chiaramente i suoi limiti.
La pressione politica per rivedere l’accordo è forte, e il futuro delle fermate a Ercolano dipenderà dall’esito degli incontri tra i rappresentanti locali, l’EAV e la Regione. La speranza è che si possa trovare un compromesso che garantisca un servizio efficiente senza compromettere l’accessibilità della città e il benessere dei suoi cittadini.