Lo scorso 31 gennaio, un episodio di violenza in cella ha avuto luogo nella casa circondariale di contrada Capodimonte a Napoli. Tre detenuti napoletani sono ora accusati di lesioni aggravate per aver aggredito un compagno di prigionia. L’inchiesta, condotta dal pubblico ministero Maria Gabriella Di Lauro, ha portato all’identificazione dei presunti responsabili, un 34enne, un 29enne e un 44enne.

La Dinamica dell’Attacco
Secondo le ricostruzioni fornite dagli inquirenti, i tre detenuti hanno agito all’interno della cella del 44enne di Benevento, anch’egli recluso presso lo stesso istituto penitenziario. Gli aggressori avrebbero inizialmente cercato di tranquillizzare la vittima con promesse di non nuocerle, dicendo ripetutamente: «Non ti facciamo niente…». Tuttavia, una volta all’interno della cella, le promesse si sono trasformate in un violento attacco.

Dettagli dell’Aggressione
L’aggressione è durata circa 2 minuti e mezzo. Durante questo breve ma intenso periodo, la vittima è stata picchiata con pugni e calci al volto e all’addome. Inoltre, è stata colpita alla testa con delle forbici. Il pestaggio ha lasciato la vittima gravemente provata, ma inizialmente non sono state rilevate ferite visibili.

La Visita Medica e il Riscontro delle Lesioni
Dopo l’aggressione, il 44enne è stato visitato dal medico dell’istituto penitenziario. Durante l’esame, il medico non ha riscontrato ferite o lesioni recenti, limitandosi a segnalare solo un dolore alla schiena riferito dalla vittima. Questo ha portato inizialmente a sottovalutare la gravità dell’incidente, ma le indagini successive hanno messo in luce la brutalità dell’attacco.

Le Accuse e le Conseguenze Legali
I tre detenuti accusati dell’aggressione sono ora sotto inchiesta per lesioni aggravate. L’azione violenta è stata considerata particolarmente grave, sia per la sua intensità che per il contesto in cui è avvenuta. Le accuse potrebbero comportare pene severe, vista la natura cruenta dell’attacco e il fatto che è avvenuto all’interno di un istituto penitenziario, un luogo dove le dinamiche di potere e violenza sono già altamente delicate.

Riflessioni e Implicazioni
Questo caso solleva interrogativi sulla sicurezza all’interno delle carceri e sulla gestione dei conflitti tra detenuti. Le autorità penitenziarie dovranno ora valutare ulteriori misure di prevenzione per evitare che simili episodi si ripetano. La vicenda ha acceso i riflettori sulla necessità di monitorare più attentamente le dinamiche interne agli istituti penitenziari e di garantire un adeguato supporto medico e psicologico ai detenuti.