L’estate sta volgendo al termine, ma per i gestori dei chioschi di Mergellina, la stagione è stata segnata più da perdite che da guadagni. Ieri mattina, Piazza Municipio è stata teatro di una protesta accesa da parte dei proprietari dei chioschi del lungomare, che si sono radunati davanti a Palazzo San Giacomo, sede del Comune, per esprimere il loro dissenso contro la chiusura delle loro attività, avvenuta lo scorso luglio.
Con cartelloni, striscioni e taralli in mano – simbolo delle loro attività – i manifestanti hanno chiesto a gran voce “Lavoro, lavoro, lavoro”, rivolgendosi direttamente al sindaco Gaetano Manfredi. La loro richiesta è chiara: ottenere una proroga per poter riaprire i chioschi e regolarizzare le loro posizioni, evitando ulteriori perdite economiche che, per molti, rappresentano una minaccia alla loro stessa sopravvivenza.
Le Motivazioni del Comune e le Accuse dei Gestori
La chiusura dei chioschi è stata motivata dalle autorità comunali con accuse di abusivismo edilizio e occupazione abusiva di suolo pubblico. Secondo i controlli effettuati, i chioschi risultavano ancorati a terra e privi delle necessarie autorizzazioni per il commercio in sede fissa. Tra le irregolarità riscontrate, si parla anche di scarichi abusivi e concessioni amministrative non aggiornate.
Tuttavia, i proprietari dei chioschi contestano la decisione, lamentando di essere stati colti di sorpresa, senza alcun preavviso o alternative proposte. Alcuni di loro affermano di aver regolarmente pagato l’occupazione del suolo pubblico per oltre trent’anni e accusano le autorità di averli resi “abusivi” da un giorno all’altro.
Il Contesto dei Controlli e le Richieste di Proroga
La vicenda risale allo scorso giugno, quando sono state avviate operazioni di controllo sui chioschi del lungomare, da largo Sermoneta a piazza Vittoria. Di questi, 19 sono stati posti sotto sequestro per varie violazioni. Nonostante ciò, i gestori dei chioschi chiedono la possibilità di regolarizzare la loro posizione senza dover rinunciare al lavoro, che per molti rappresenta l’unica fonte di reddito.
Dal Comune, in via ufficiosa, si fa sapere che la richiesta di adeguamento alle normative è giunta solo dopo i controlli e le violazioni riscontrate. Prima del blitz, infatti, nessuno avrebbe avanzato richieste di regolarizzazione. Inoltre, il problema della stanzialità della vendita non potrebbe essere risolto con una semplice richiesta di proroga.
La Prossima Protesta e le Speranze dei Gestori
Una nuova protesta è già stata convocata per lunedì prossimo. “Vogliamo soluzioni, non distruzioni” e “Difendiamo il lavoro, difendiamo la dignità” sono alcuni degli slogan che hanno accompagnato la manifestazione. Su un grande striscione, i gestori hanno scritto: “Per i tempi burocratici sappiamo come vanno le cose. Chiediamo al sindaco Manfredi una proroga di riapertura affinché le cose siano sistemate perché per noi è sopravvivenza”.





